Commedia lirica in tre atti. Libretto di Giuseppe Adami
Musica di Giacomo Puccini
Personaggi e interpreti
Magda – Patrizia Ciofi /Cristiana Oliveira
Ruggero – Giuseppe Filianoti / Danilo Formaggia
Lisette – Angela Nisi / Ivanna Speranza
Prunier – Andrea Giovannini / Francesco Castoro
Rambaldo – Marco Frusoni
Yvette – Ivanna Speranza / Sofia Folli
Bianca – Katarzyna Medlarska
Suzy – Pilar Tejero
Gobin – Jesus Piñeiro
Périchaud – Giuseppe Toia
Crébillon – Salvo Di Salvo
Un maggiordomo – Salvo Di Salvo
Un cantore – Pilar Tejero
Orchestra e Coro del Teatro Massimo Bellini
Maestro concertatore e direttore Gianluigi Gelmetti
Direttore Leonardo Catalanotto
Maestro del coro Gea Garatti Ansini
Regia Gianluigi Gelmetti
Scene e costumi Pasquale Grossi
Regista collaboratore Eleonora Paterniti
Nuovo allestimento con sopratitoli in italiano e in inglese a cura di Prescott Studio, Firenze,
con Inserra Chair (Montclair State University) e ICAMus, USA
Catania, Teatro Massimo Bellini dal 16 al 24 gennaio 2018
Mettere in scena La rondine di Puccini ancora oggi è certamente un atto d'amore, se non più di coraggio. Con tutto ciò che va in scena sui palcoscenici e passa per oro colato, infatti, sempre di Puccini si tratta e non è cosa da poco. Certo è che comunque è un'opera "strizzata" fra il Trittico, in fase di composizione coeva, e la successiva, sublime Turandot, e che spesso viene tenuta "in bacheca", per molti e molti motivi che non si stanno qui a trattare.
L'innamoramento incondizionato del M° Gianluigi Gelmetti l'ha voluta come titolo d'inaugurazione della stagione 2018 del Teatro Massimo Bellini di Catania e tale apprezzamento così acceso da parte del Direttore Ospite del Teatro catanese proviene in parte dalla matrice di gusto del De Sabata, che è stata fatta propria anche da altri illustri direttori.
L'opera, ideata come operetta, ma poi tornata ad una connotazione melodrammatica, e che allo stesso Puccini, in un momento di scoramento, poi superato, non piacque (la definì "solenne porcheria"), da lui rimaneggiata e trasformata mille volte, piace dunque moltissimo, invece al Direttore Ospite del teatro etneo, che l'ha approfondita e studiata minuziosamente e che sostiene il grande valore della versione originale, soprattutto al terzo atto.
Il Maestro Gelmetti era visibilmente immerso nell'atmosfera da lui tanto amata, a maggior ragione in una serata di gala che vedeva come spettatore dal "palco reale" il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita a Catania.
Dopo l'esecuzione dell'Inno di Mameli, il Direttore si è tuffato nella partitura pucciniana, riuscendo a coinvolgere in pieno l'ottima orchestra del teatro catanese, che, come sempre si è distinta per amalgama e precisione, lasciandosi contagiare dall'entusiasmo direttoriale del Gelmetti, nonché dall'indubbia bellezza di alcuni momenti musicali, in particolare, in cui tempi e fraseggi studiati allo spasimo e dinamiche variegate l'hanno fatta da padroni su ciò che accadeva in palcoscenico.
La pregevole esecuzione in buca non ha trovato, infatti, in scena, adeguato, robusto contraltare, anche perché la primadonna Patrizia Ciofi, al debutto nel ruolo, era vittima di un malanno di stagione. Ciononostante, la soavità di alcuni passaggi, la professionalità, la tecnica del soprano toscano hanno vinto su tutto il resto, accompagnate da una propensione per la recitazione che l'artista, vista e recensita di recente al positivo debutto in Norma al Theatre Royal de Wallonie di Liegi, mette sempre in primo piano e che merita certamente di essere portata avanti e approfondita.
Al suo fianco il Ruggero di Giuseppe Filianoti, che ha il proprio punto di forza vocale nella zona di centro, morbida e duttile, decisamente più che in quella acuta.
A fare da contrasto drammaturgico nell'esile trama, la seconda coppia, composta da Angela Nisi, graziosa e squillante, nei panni di Lisette, cameriera aspirante cantante, e dal ben caratterizzato Prunier di Andra Giovannini, personaggio con velleità d'esteta e poeta, carattere ideato per arieggiare una parodia di D'Annunzio.
Corretto il Rambaldo di Marco Frusoni, così come i numerosi comprimari; ben diretto il coro da Gea Garatti Ansini; il tutto nel semplice "contenitore scenico" di Pasquale Grossi, di nuovo allestimento, variamente arredato con qualche incongruenza tra un atto e l'altro, animato dai costumi eccentrici da lui stesso ideati, per la regia dello stesso M° Gelmetti, rispettosa dell'azione e variegata nella scena del Bal Bullier al secondo atto.
Pubblico delle grandi occasioni, con picchi di sfoggio d'eleganza, teatro blindato e stracolmo, applausi contenuti ma successo per questa prima d'inaugurazione di una stagione di cui si attende con interesse il prosieguo.
Natalia Di Bartolo