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RUSALKA - regia Manfred Schweigkofler

Rusalka Rusalka Regia Manfred Schweigkofler. Foto Francesco Squeglia

di Antonin Dvorák
libretto di Jaroslav Kvapil
Direttore: John Fiore, Regia: Manfred Schweigkofler, Maestro del Coro: Salvatore Caputo, Scene: Walter Schuetze, Costumi: Mateja Benedetti, Luci: Claudio Schmid, Videoproiezioni: Christoph Grigoletti, Assistente ai costumi: Concetta Nappi
Con Dina Kuznetsova, Pavel Cernoch, Jolana Fogas, Irina Mishura, Richard Paul Fink, Andrea Porta, Francesca Russo Ermolli, Antonio Di Matteo, Valda Wilson, Federica Giansanti, Giuseppina Bridelli
Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo
Teatro San Carlo, Napoli dal 22 al 29 gennaio 2013

www.Sipario.it, 22 gennaio 2013

RUSALKA, splash una sirenetta nel cassonetto.

L'opera in musica del '900 è il risultato di una gamma sconfinata di acquisizioni che il teatro musicale, cioè il melodramma, assorbe da tutte le arti e le scienze che risentono della necessità di comunicare le une con le altre, accettando di mettere in discussione i princìpi di ognuna di esse.
Le ricerche antropologiche di Propp, le indagini etnografiche di Bartòk, le nuove argomentazioni di Jung e il mondo esotico rovesciato di Rimiskij-Korsakov, hanno permesso di inglobare Rusalka, così come Sheherazade o Petruska, in quella corrente apparentemente nazional-popolare, ma colta, che apriva le porte alle contaminazioni culturali tra alto e basso, e viceversa; il canto popolare e quella colossale colonna imperiale che era cultura sovietica, come delle foreste innevate e inamovibili anche dalle tormente dei modelli provenienti dal vicino Occidente folk e decadenti, quel mondo così vuoto, effimero e borghese. E, quindi, tutto ciò è per dire che alla base di un'operazione su Rusalka ci deve essere una cultura coi contro-fiocchi (per non dire altro!) la cui assenza rende impossibile qualunque architettura drammaturgica o stupidamente registica che si possa concepire per un allestimento moderno dell'opera di Dvorak.
Travestire le 3 ninfe come 3 sciocchine-sexy, o Jazibaba con prosperose mammelle, o zinne, da fuori, mentre Rusalka affannosamente striscia per la scena a causa di una pinna da sirenetta che la inchioda al palcoscenico non permettendo di assecondare quella straordinaria armonia quasi liberty, e a tratti "tristaneggiante" della sublime aria alla luna, forse tra le pagine più belle dell'Opera, mentre il Principe ci appare come un giovane Onegin, scioccamente addobbato in un insignificante fine '700. Che dire, i personaggi è vero che risentono di una cultura da Europa dell'Est, ma sembra che dall'Est oltre a un discreto teatro in musica ci si riferisca a un mondo cinematografico dal quale tutti questi personaggi sembrano uscire: il Principe Rocco Siffredi, Rusalka Ilona Staller, Jazibaba Milly D'Abbraccio. Non c'è bisogno di aggiungere altro.
Infine l'eco sistema, l'ecologico, l'eco ambiente, eco riciclabile, non fa da Eco a un'operazione teatrale adeguatamente responsabile, perché i sacchetti dell'immondizia non rendono un'Opera green Opera, ma munnezz Opera, e il fastidio di vedere il Principe spasimare tra la rumorosissima plastica nera, mentre una musica sublime, come quella del 3° Atto di Rusalka cerca con difficoltà di raggiungere una sala troppo distratta e disturbata da segni che non riescono a raccontare il mistero che nascondono le fiabe, quando sono raccontate: la totale assenza di un'epoca, la contraddizione del racconto, i salti temporali, i mutamenti fantastici dei luoghi, e il sublime stimolo di quell'immaginario collettivo proprio dei bambini terrorizzati, ma eccitati per il mostro del Lago, per la famelica Mamma Orca, o per il crudelissimo Rasputin. Benedetto Croce definiva le fiabe, - e si riferiva già al Cunto basiliano - "organismi poetici", il loro autore è chi le narra o le rinarra, la materia di una fiaba è l'infinito mare dell'essere; e, come si può sostituire con una prassi materialistica, una che è per necessità di poesia estetica?

Mariano Bauduin

Ultima modifica il Lunedì, 22 Luglio 2013 10:52
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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