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RIGOLETTO - regia Franco Ripa di Meana

Rigoletto Rigoletto Regia Franco Ripa di Meana

di Giuseppe Verdi
direttore: Stefano Ranzani
regia: Franco Ripa di Meana, scene: Edoardo Sanchi, costumi: Silvia Aymonino, luci: Guido Levi
con Gianluca Terranova, Alberto Gazale, Desirée Rancatore
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino Firenze,
Teatro Comunale, dal 3 al 15 ottobre 2009

Corriere della Sera, 11 ottobre 2009

Verdi per i giovani E in «Rigoletto» un po' di Kubrick

La trilogia verdiana tutte le sere, tipo Rigoletto oggi, Il trovatore domani e La traviata dopodomani; prezzi popolari; allestimenti leggeri che si montano e smontano in un amen; cantanti giovani ma con direttori collaudati; regie moderne che raccontino piuttosto che illustrare; manifesti e locandine dalla grafica aggressiva, come in Europa: tali le coordinate di «recondita armonia», il fatto nuovo della vita operistica di questi giorni, che ha portato 30.000 persone in un paio di settimane, tanti ragazzi e ragazze, comunque non gli habitué, a varcare la soglia del Maggio Fiorentino per scoprire quante cose dicono loro, oggi come ieri, le opere di repertorio. Guai se un teatro d' opera fosse solo questo. E il Maggio, che attende Ozawa a breve per uno Janácek, non lo è. Ma non ci piove che l' iniziativa è un modo positivo, non lamentoso, di rispondere ai lugubri tagli che stanno affossando la musica in Italia. Opere che quasi si ripagano e che portano nuovo pubblico a teatro. In ogni caso, un investimento. A mettere in scena i tre capolavori c' è Franco Ripa di Meana. Si parte con Rigoletto. Niente quinte o fondali. Scena vuota con gli oggetti del caso. Un muro a separare gli spazi (il dentro e il fuori, il sopra e il sotto), una casetta delle fiabe dove abita Gilda, un barcone da fiume per l' atto sul Mincio. L' alcova dove sedurre le cortigiane è una berlina anni Trenta foderata di rosso. Costumi che non hanno età ma che rendono l' idea. Ecco, ci sono le idee, come suggerire il tema della violenza (e della stupidità gratuita che ne è il presupposto) facendo indossare ai cortigiani e al buffone maschere coi nasi fallici di quelli di Arancia meccanica. Un ragazzo che non sia mai stato all' opera, quel concetto lo capisce meglio così, anche perché la recitazione è disinvolta, in linea con la plasticità delle immagini, per certi versi vicine al linguaggio crudo, icastico della pubblicità. Bello che c' è chi fischia e chi approva, chi si appassiona e chi applaude nel momento sbagliato. Una sera devono fare persino il bis della «vendetta», come una volta in provincia. Dirige Stefano Ranzani. Si naviga lontano dall' eccellenza ma vicino alla routine. Una migliore concertazione non sarebbe stata male, anche perché la cura non costa di più. Cast debole sul fronte maschile, Rigoletto è il lacunoso Ivan Inverardi e il duca un pallido James Valenti. In compenso Annamaria Dell' Oste è una Gilda di tutto rispetto.

Enrico Girardi

Ultima modifica il Mercoledì, 17 Luglio 2013 17:32
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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