Libretto Giovacchino Forzano
Musica Giacomo Puccini
Concetta Anastasi - arrangiamento e direzione
Sergio Basile – regia
Spartaco Ripa – tavole illustrate
Scene a cura della Scuola di scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Firenze
Samuele Batistoni – Disegno Luci
Con Cristina Rosa, Irene Zas, Francesca Lazzeroni, Costanza Renai, Keren Or Davidovitch,
Anastasia Egorova, Gioia Pucci, Alex Normanno, Sara Michelassi, Emma Alessi Innocenti
Unione Corale Senese Ettore Bastianini, Beatrice Rinciotti, Francesco Perinelli
Maestro collaboratore Claudia Gori
Costumi Gewandhouse
Attrezzeria Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Si ringrazia il Conservatorio Luigi Cherubini per la collaborazione e l’allestimento
Regeneration Opera di AMAT
Siena, Teatro dei rinnovati, 11 dicembre 2024
Mai vista tanta bella gioventù nella platea del Teatro dei Rinnovati. Et pour cause: il pubblico in parte era costituito da allievi delle scuole superiori, coinvolti secondo lo stile di AMAT, qui al suo terzo appuntamento della stagione operistica, nell’allestimento stesso di questa Suor Angelica. Un allestimento come certo non avete mai visto, preceduto da un prequel. Ma andiamo con ordine. Il soggetto relativo a Suor Angelica, che debuttò nel 1918, pare sia stato suggerito al musicista da una sua sorella, suora, che era venuta a conoscenza della dolorosissima vicenda dalla stessa protagonista, della quale aveva perso le tracce: questo il racconto che si evince dal carteggio, autentico o no, è tutto da vedere, tra i due fratelli, la cui analisi coinvolge anche gli studenti. E’ anche loro quindi il progetto grafico che nello spettacolo spiega le scelte di regia dell’atto unico, riportando al Novecento, nell’ambito della prima guerra mondiale, l’evento che Puccini e Forzano avevano collocato nel ‘600 di manzoniana memoria. Un mondo quindi ben più vicino ai giovani coinvolti in questa creazione, che non può mancare di attrarli con un tema di amore contrastato tra una giovin donna della nobiltà ed un fascinoso aviatore, ahimé non dotato di quarti di nobiltà. La tragedia qui si conclude in un ospedale da campo vicino all’Isonzo, allestito dalle suore del convento trasformate in infermiere. Dapprima perplessi per la novità dell’antefatto narrato in tavole illustrate, seguito con grande partecipazione alla vicenda, assistiamo ad una interpretazione di Suor Angelica forse più veridica, senz’altro nuova, che via via prende il pubblico, accostando alla vicenda e alla musica ben conosciuta proiezioni di un aereo, per esempio. Eppure forse la storia è perfino più credibile, e riserva sorprese che volutamente non sveliamo, perché ci auguriamo che questa creazione, la terza ed ultima quest’anno di Amat per Teatri di Siena, vada di sede in sede a spargere la notizia di quest’opera di Puccini, e di questo allestimento che si può seguire con passione sincera nell’età adolescenziale, ma anche ben oltre. E’ un inizio, nel quale il pubblico può essere anche protagonista, per imparare ad apprezzare il nostro patrimonio nazionale, così vicino all’emotività giovanile, a ben vedere. Annamaria Pellegrini