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SERENATA D'AMORE – direttore Federico Maria Sardelli

Orchestra barocca Modo Antiquo - direttore Federico Maria Sardelli. Foto Marco Caselli Orchestra barocca Modo Antiquo - direttore Federico Maria Sardelli. Foto Marco Caselli

Serenata d'amore
Serenata a tre
Musica di Antonio Vivaldi
Libretto di Anonimo
RV 690 Prima rappresentazione 1719, probabilmente Venezia
Prima Assoluta
Orchestra barocca Modo Antiquo
direttore Federico Maria Sardelli
interpreti 
Eurilla Valeria La Grotta, 
Nice Giuseppina Bridelli, 
Alcindo Valentino Buzza
produzione Fondazione Teatro Comunale di Ferrara
in collaborazione con Wigmore Hall di Londra
Ferrara, Teatro Comunale, 30 marzo 2025

www.Sipario.it, 11 aprile 2025

Prosegue al teatro Comunale di Ferrara l'attività di esplorazione del repertorio vivaldiano condotta da Federico Maria Sardelli. Dopo il repertorio lirico ecco che viene presentata in prima esecuzione la composizione Serenata RV 690 in questa occasione ribattezzata come Serenata d'amore, la più enigmatica delle tre superstiti di questo genere di composizione del cataloghi vivaldiano per il suo percorso storico e critico. In questa occasione è stata rappresentata in forma di concerto occasione per la registrazione in streaming per il circuito Opera Streaming, circuito musicale dell'Emilia Romagna

In scena la vicenda dell’amore infelice tra la ninfa Eurilla e il pastore Alcindo che, cinico nei confronti del sentimento d’amore, la respinge con fermezza. Con l’astuzia e la complicità dell’amica Nice, Eurilla spinge Alcindo a scoprire la vera natura del sentimento che lo lega a lei. Nel momento stesso in cui il giovane decide di uscire allo scoperto dichiarando il suo amore, si svela la trappola tesa da Eurilla: sdegnata da quella che crede l’ennesima menzogna, raduna ninfe e pastori per punire la superba tracotanza di Alcindo.

Non si conosce con certezza l'anno di composizione: l'unica fonte superstite è la partitura autografa conservata alla Biblioteca Universitaria di Torino che, con la musica, riporta il testo di autore ignoto e con una dedica al Marchese du Toureil la cui presenza in terra veneziana viene documentata tra il 1715 e il 1726. Personaggio di casa nella famiglia Vivaldi se tiene a battesimo il figlio di Cecilia Vivaldi, sorella del compositore. Si pensa che sia lui stesso il committente come atto celebrativo del matrimonio, celebrato in segreto, del nobile francese con la veneziana Marina Berti, figlia di commercianti. 

Cantata a tre per voce di soprano contralto e tenore: una composizione piena di colore e di vivacità strumentale nell'apice dell’attività creativa del compositore veneziano costruita con tutta una serie di arie su strumenti obbligati in costante dialogo con le voci, archi e strumenti a fiato quali fagotto e oboi e corni.

In questa prima assoluta, interpreti consolidati del repertorio barocco, il soprano Valeria La Grotta, Eurilla, il contralto Giuseppina Bridelli, Nice, assieme al tenore Valentino Buzza, tenore nella parte maschile di Alcindo, hanno dato forma alla cantata che si presenta in due parti ben strutturate. Tutte e due introdotte da brevi sinfonie di Vivaldi che Sardelli ha appositamente inserito, con una prima parte in cui i personaggi si presentano ciascuno in dialogo tra le singole parti nelle varie forme dell'aria barocca che esplicano il contenuto drammaturgico e musicale, con brevi recitativi narranti, su una struttura musicale lineare. Più articolata la seconda parte dove viene esplicata la relazioni tra i personaggi con la centralità del personaggio maschile sia in parti solistiche che nelle varie composizione con ciascuna delle parti femminili e in concertato a tre. Qui la struttura vocale risulta molto articolata sulle agilità, tra variazioni e abbellimenti occasione per dar sfoggio delle proprie abilità tecniche e vocali. Altrettanti sontuose le parti musicali che sono emerse nei momenti di raccordo nelle quali Vivaldi ha intessuto momenti di giochi strumentali come il duetto tra fagotto e contrabbasso e gli interventi di puro virtuosismo dei corni. 

A Sardelli, direttore e responsabile artistico del progetto vivaldiano a Ferrara piace giocare e in modo serio, con questi mondo musicale dall'altro della consapevolezza filologica guidando l'Orchestra barocca Modo Antico, da lui costituita, con strumenti antichi, in questo percorso di ricerca sulla prassi esecutiva barocca.

Il risultato che emerge è un suono morbido, equilibrato nel gioco degli archi e dei fiati dove il virtuosismo non è fine a se stesso ma inserito nella dinamica compositiva. La dimostrazione dell'entusiasmo con cui la Serenata, è stata accolta dal pubblico che ha ben risposto in presenza al Teatro Comunale, è stato segno della riuscita di un progetto che certamente non è di repertorio ma rientra in un recupero di parti essenziali della storia collettiva della musica italiana.

Federica Fanizza

Ultima modifica il Lunedì, 14 Aprile 2025 01:41

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