da Lewis Carroll
scritto, diretto e disegnato da Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
scene e costumi di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
direzione e arrangiamento delle canzoni Matteo De Mojana
con Elena Russo Arman, Ida Marinelli, Umberto Petranca e Matteo De Mojana
luci di Nando Frigerio
suono e programmazione video Giuseppe Marzoli
produzione Teatro dell'Elfo
Teatro Duse dal 24 al 29 gennaio 2017, Genova
La peculiarità di Alice Underground, nella versione del Teatro dell'Elfo datata 2012, è rappresentata dal carattere visionario di oltre trecento preziosi disegni di Ferdinando Bruni, animati da Francesco Frongia e proiettati sulla quinta neutra che costituisce lo scarno spazio scenico dello spettacolo. Una quinta dotata di oblò e porte scorrevoli, che consentono agli interpreti di comparire e scomparire in scena in modo funzionale alle proiezioni: boschi psichedelici, alberi dotati di vita propria e luoghi in cui Alice sfida le regole logiche di Spazio e Tempo del mondo di Carroll. La interpreta Elena Russo Arman in vestitino e scarpe da ginnastica, un po' donna e un po' bambina, "un'età scomoda".
L'effetto teatro-cartoon del lavoro di Frongia&Bruni è un banco di prova per gli attori, chiamati a lavorare in sinergia con la vocazione cinematografica dello spettacolo senza apparirne in competizione e senza soccombere al ritmo impresso dalle immagini. Marinelli, Petranca e, soprattutto, De Mojana, anche ottimo cantante, hanno la capacità di rendere in modo convincente i quasi trenta personaggi che ruotano intorno ad Alice, come prodotti dal puro caso, come in un sogno o in un incubo. La musica cantata, e a volte suonata, dal vivo su temi tratti soprattutto da Beatles e Rolling Stones, riporta su un piano più emotivo e meno tecnologico il delicato equilibrio della messa in scena.
Tuttavia l'effetto dei quadri accostati uno di seguito all'altro rischia di rendere gravosi i novanta minuti di durata, nascondendo dietro l'apparenza di una solida struttura drammaturgica, una tendenza alla ripetizione ed alla ridondanza, evidente punto debole dello spettacolo.
Massimo Milella