di Goffredo Parise
Ideazione e progetto, Roberto Traverso e Lorenzo Loris
regia Lorenzo Loris
con Edoardo Siravo
e con Stefania Barca, Monica Bonomi
scena Daniela Gardinazzi, costumi Nicoletta Ceccolini
luci Alessandro Tinelli
collaborazione ai movimenti Barbara Geiger
Milano, Teatro Outoff dal 22 novembre al 23 dicembre 2018
Milano, Teatro Outoff
L'attore Edoardo Siravo incanta nei "Sillabari" di Goffredo Parise
Chi meglio di Edoardo Siravo poteva interpretare le prose poetiche dei "Sillabari", racconti brevi di Goffredo Parise, in scena al teatro Outoff di via Mac Mahon 16, a Milano, fino al 23 dicembre?
Siravo, attore di notevole presenza scenica, grazie alla sua stazza, ha mostrato di avere tutto il ventaglio di intonazioni necessarie a questo testo la cui drammaturgia si articola passando da un episodio all'altro, coinvolgendo anche due racconti per attrici monologanti, di notevole bravura come Stefania Barca e Monica Bonomi.
Siravo passa da espressioni ironiche, a momenti di tristezza da solitudine, da azioni giocose, accompagnate da musica jazz, a momenti ludici, soprattutto quando impersona una sorta di bullo di periferia, seduttore egoista e maschilista, a momenti melanconici, giostrando su più registri vocali dall'epico al drammatico.
Anche le due attrici, come si è detto, che interagiscono con lui, meritano le giuste considerazioni, poiché riescono a fare da spalla al protagonista dello spettacolo, ritagliandosi degli assolo.
Anche la regia di Lorenzo Loris è ricca di spunti grotteschi e altri poetici, accompagnati da interventi filmati che fanno da contrappunto alle scene che si sviluppano su un minuscolo palcoscenico, servite da due singole sedie, mosse abilmente di volta in volta dai personaggi per creare altri luoghi deputati.
Premesso tutto ciò, questo spettacolo dal titolo "Amore, Ingenuità, L'esistenza, Sogni..." (Sillabari), ben congegnato, anche se il pubblico milanese lo ha in parte ignorato, più propenso a spettacoli non raffinati come questo, ci mostra uno scrittore il cui linguaggio semplice, diretto, verte sui sentimenti primari dell'uomo: l'amore, la vita, la famiglia, il sesso, la solitudine, che sono le radici della nostra esistenza.
Goffredo Parise ci racconta storie di gente comune, fa una riflessione sull'esistenza; e nella trasposizione scenica, Lorenzo Loris concentra la storia in una sola giornata in cui la neve, tanto amata da Parisi, cade sempre più fitta fino a sommergere il protagonista, coprendolo del tutto, fino a ridurlo in fattaccio, un pupazzo di neve, che si interroga con le sue ultime battute: "Mi sono illuso di poter scovare nei miei simili qualche motivo di novità, di mistero, ma poi si finisce sempre per rimanere soli."
Spettacolo da non perdere, per palati fini.
Mario Mattia Giorgetti