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AI MIEI TEMPI NON ERA COSÌ - con Maurizio Battista

“Ai miei tempi non era così”, con Maurizio Battista “Ai miei tempi non era così”, con Maurizio Battista

Con Maurizio Battista
Uno spettacolo scritto da: Maurizio Battista, Fabrizio Gaetani, Gianluca Giugliarelli e Gianni Quinto 
E con: I Los Locos, Dado e Daniele Si Nasce 
Roma – Teatro Olimpico Dal 7 marzo al 2 aprile 2023

www.Sipario.it, 24 marzo 2023

Vedendo l’ultimo spettacolo di Maurizio Battista, in scena all’Olimpico di Roma, mi sono tornate alla mente alcune parole di Enrico Vaime: “Quando senti qualcuno dire: ‘Bei tempi!’, riferendosi a periodi che gli facevano schifo, vuol dire che siamo irrimediabilmente andati peggiorando”. Aveva ragione.

Ai miei tempi non era così è la nuova stand-up comedy che Battista propone al suo pubblico, che numeroso ogni sera riempie platea e galleria. Tutti si divertono: ridono, ricordano con nostalgia. E nel teatro, di tanto in tanto, è un pullulare di voci – “È vero!”, “Me lo ricordo anche io” – che fanno eco alle battute del celebre comico romano.

Perché Maurizio Battista, in questo spettacolo, non racconta una storia, non rappresenta una vicenda che ha un inizio, passa attraverso uno sviluppo per giungere alla sua naturale conclusione. C’è un filo rosso che lega una serie di dardi comici, situazioni e riflessioni e che funge unicamente da orientamento per far sì che lo spettacolo proceda. Siamo, in buona sostanza, sull’onda dei ricordi, della nostalgia, di eventi e tradizioni soppiantati da tempo immemore e che, per coloro che li hanno vissuti, risvegliano sentimenti affettuosi. Anche se, all’epoca, non si provavano le stesse sensazioni benevole. 

Battista, difatti, non dà vita ad uno spettacolo buonista. Al contrario, partendo dalle ipocrisie e dalle contraddizioni della nostra contemporaneità, fa un elogio del passato – non tanto remoto – denunciandone altrettanti limiti ed altrettante falsità. Ecco alcuni esempi: la gita domenicale sulla neve – organizzata, per altro, in modo assurdo e ai limiti della realtà – contrapposta all’attuale costosissima settimana bianca; i pranzi e le cene fuori di trenta o quarant’anni fa: all’insegna di un rapporto schietto e genuino fra avventore e ristoratore con piatti abbondanti e non eccessivamente guarniti, contrapposti ai pranzi e alle cene attuali: tutti all’insegna di modi di cucinare elaboratissimi, benché raffinati, con quantità modiche ai limiti dell’invisibile e conti finali salatissimi; le chat di gruppo dei genitori per criticare ciò che gli insegnanti fanno nei confronti dei loro figli a scuola. Sono alcuni esempi, ma fra i più significativi. 

In un gioco di contrapposizione continua, Battista sottolinea l’assurdità del presente messa di fronte alla non minore assurdità del passato da lui vissuto. E lo fa intessendo una battuta dietro l’altra senza sosta, sull’orlo dell’improvvisazione. In ciò riuscendo, per altro, a stabilire un rapporto di dialogo diretto con il pubblico che, divertito e sentendosi partecipe, risponde simpaticamente alle provocazioni del comico.

Ne è emerso uno spettacolo gustoso, divertente, senza tempi morti, con un Battista in piena forma ed incalzante. Uno spettacolo all’insegna del “lasciatemi divertire” di Palazzeschi. Ma senza dimenticare, per quanto possibile, di riflettere e capire perché la nostra vita, benché più facilitata rispetto al passato, sia oggi meno bella e divertente.

Pierluigi Pietricola

Ultima modifica il Sabato, 25 Marzo 2023 12:39

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