Spettacolo in atto unico
A cura della compagnia Il Demiurgo
Al Teatro Acacia di Napoli, il 14 dicembre 2024
Forse lo spettacolo di Natale per antonomasia, o comunque uno dei più conosciuti e magici, A Christmas Carol è una favola senza tempo che Charles Dickens ha scritto per i bambini e gli adulti di tutte le epoche, quasi a volerci lasciare un insegnamento e una morale che, tramite la bellezza di un tempo magico come quello del Natale e l’incanto di una storia che ci fa viaggiare all’indietro, ci fa scoprire il senso dei veri valori non solo nel periodo natalizio, ma in generale nella vita. Oggetto di numerosissime trasposizioni, di ogni genere e cifra, questo racconto da tutti conosciuto, è stato film, libro, fumetto, musical, spettacolo e viene adesso in questa nuovissima versione della compagnia Il Demiurgo, riproposto in chiave anche comica per far divertire il pubblico, con delle note però umoristiche di riflessione per soffermarci a pensare, nonché in chiave più moderna, riportando ai nostri tempi la favola del Natale e il viaggio nei sentimenti e nell’animo umano, dentro e fuori di sé. Ebenezer Scrooge, l’avaro lavoratore che ha smesso da anni di credere nella magia dello spirito natalizio, vive soltanto pensando a se stesso e ad accumulare denaro e affari, vuote maschere della reale vita che quindi non riesce a vivere fino in fondo, dimenticandosi perfino degli affetti più cari. La storia la conosciamo, il fantasma del suo socio ed unico amico, gli fa visita nella notte prima di Natale per la prima volta in una veste, non solo “fisica”, ma anche caratteriale nuova, dicendogli che quello che sta per dargli è un avvertimento: se non cambierà, non sarà mai ricordato da nessuno, come d’altra parte accade anche nel suo presente, nessuno vuole davvero avere a che fare con lui. Attraverso tre spiriti, del Natale passato, presente e futuro, il signor Scrooge scopre e rivede se stesso, ma anche gli altri attorno a lui e capisce quanto miseria e povertà non possano niente contro i sorrisi e il calore di famiglie unite, seppur disgraziate, di persone felici, nonostante tutto. E lui, vuole davvero continuare a vivere nella solitudine e nell’aridità che comporta? Sicuramente il parallelo con i nostri tempi in cui il denaro, il potere e l’arma di una condivisione sbagliata tramite social, che isola l’altro, è spontaneo, come l’insensibilità di chi pensando solo a se stesso, non sceglie di usare il cuore e aiutare il prossimo, non solo a Natale, ma tutto l’anno. La storia di Dickens ci insegna a rispettare e ritrovare i valori veri, come la famiglia, l’amore, il sorriso e il rialzarsi dalle difficoltà trasformando una sofferenza in qualcosa di speciale soltanto perché si ha la “fortuna” di poterne condividere il peso con chi ci sta accanto, alleviando i nostri dolori. E in fondo, proprio come in ogni favola che si rispetti, anche il mondo e i suoi esseri umani potrebbero avere il loro finale “felici e contenti”, se solo sapessero ritrovare in loro la bontà e lo sguardo che, quando erano bambini, avevano davanti alle luci magiche dell’albero di Natale. Una scenografia semplice e senza effetti speciali, che però rende l’ambientazione caratteristica dei luoghi di questa narrazione, incornicia la trama, talvolta urlata, talvolta sussurrata del messaggio lasciato al pubblico, tra fiocchi di neve e schiaccianoci. Francesca Myriam Chiatto