Installazione immersiva a partire da documenti d’archivio
ideazione e regia Alba Maria Porto
testi Caroline Baglioni
voice over Nicola Pannelli, Alba Maria Porto
performer Mauro Bernardi
light designer e visual artist Eleonora Diana
sound designer Guglielmo Diana
Asterlizze APS
In collaborazione con Piemonte dal Vivo – Corto Circuito
e con Associazione Baretti ETS, Superottimisti – Archivio Regionale Film di Famiglia
CineTeatro Baretti, Torino 13 14 MARZO 2025
Non uno spettacolo in senso stretto, ma un’esperienza: un evento di partecipazione collettiva, potremmo dire, che non sottrae spazio alla percezione individuale, anzi; qualcosa per cui il teatro diventa uno spazio da attraversare, anche fisicamente, che non ha bisogno delle solite poltrone di velluto. Acquaculture_prima tappa è la nuova prova di Asterlizze, compagnia torinese che da diversi anni è ospitata dal CineTeatro Baretti (avamposto della cultura in città, sempre aperto a forme nuove e contenuti). Si tratta di una performance immersiva per il pubblico, di una vera e propria installazione nata dalla commistione di più generi: le foto, i video, la musica, il digitale, la presenza fisica di interpreti in proscenio. E, soprattutto, il materiale d’archivio: ecco la cifra di stile di Asterlizze, la drammaturgia e gli allestimenti che nascono da memorie, lettere, diari, Super8 e fotografie. Così, si può raccontare un’esperienza biografica ricostruendone le tappe, sullo sfondo di un momento storico preciso, talvolta contrassegnato da un avvenimento, da un fatto di cronaca, da un personaggio. Acquaculture_prima tappa è una performance che si ascolta in cuffia, camminando in palcoscenico attraverso le installazioni: ciascuna di esse corrisponde a un momento del racconto (o dei racconti in parallelo). Il fatto che il corpo di ogni spettatore sia chiamato direttamente a vivere il meccanismo narrativo, genera un’attivazione generale delle percezioni. Le esperienze d’archivio di virtual reality create da Asterlizze hanno il merito di illuminare fatti storici cui erroneamente non si riconosce importanza: piccole rivoluzioni contemporanee (come il coordinamento Femminista di Enna del 1975), su cui si innestano vicende intime e familiari. Non fa eccezione Acquaculture_prima tappa, che racconta il passaggio in Sicilia nel 1990 di I. Charkosky, ricercatore e allenatore russo famoso per la sperimentazione sul parto in acqua e l’”allenamento con i neonati”. L’attività di questo visionario, singolare personaggio cui le mamme isolane affidano le proprie speranze, si accompagna alla vita di una bambina (ai ricordi della sua infanzia, proprio nel 1990), alla crescita, alla ricerca tenace di un’identità che assomiglia all’utopia di Charkosky (generare il superuomo). La favola, il sogno, il tema dell’infanzia e del passaggio iniziatico all’età adulta; la capacità di credere nel superamento dei limiti posti dalla società, la grande visione. In Acquaculture_prima tappa (opera che, come tutte quelle di Asterlizze nasce dal dialogo tra diverse forme espressive, dall’incontro tra artisti visuali plurimi) confluiscono temi di grande rilevanza, sia a livello individuale che collettivo; la performance è luminosa, brillante, evocativa; si ritira come l’onda, lasciando sulla battigia più d’uno spunto a più d’una riflessione. Giovanni Luca Montanino