di Laura Curino e Gabriele Vacis
regia Gabriele Vacis
con Laura Curino, Mariella Fabbris, Lucilla Giagnoni
Teatro Studio, Milano dal 4 al 9 novembre 2008
Spettacolo incisivo, drammaturgicamente ben costruito, «Adriano Olivetti» ha il tono garbato dell' apologo e la forza del racconto popolare, l'attrice-autrice Laura Curino con Mariella Fabbris, Lucilla Giagnoni, guidate da Gabriele Vacis coautore e regista, riescono a narrare la vita di un uomo facendo intravedere il passo della Storia che l' attraversa e il suo passo che segna la Storia. Riescono a narrare la vita di un uomo come fosse una favola facendone riascoltare il respiro, tracciandone con pochi attenti segni il carattere, le aspirazioni, le certezze, i dubbi, punteggiandoli di ricordi che diventano, in un lessico famigliare, metafore di grandi intuizioni. Adriano Olivetti straordinario e colto imprenditore si battè per costruire un «uomo nuovo», una «nuova fabbrica», una «nuova Italia» e, come disse Le Corbusier alla morte di Adriano «desiderava realizzare il sogno di una società nuova e non lo rimandava a scadenza imprecisata». Lo spettacolo si apre con l' ultima notte di Adriano Olivetti il 27 febbraio 1960, per riprendere il giorno della nascita e richiudersi in quel freddo giorno invernale. Le tre attrici fanno rivivere, con bravura e intensità, la figura di Olivetti e i molti uomini e donne che hanno condiviso la sua esistenza, le sue idee e la sua utopia in un continuo fluire tra letteratura e quotidianità. Teatro Studio, fino al 9 novembre Magda Poli
La storia di Olivetti un apologo garbato