testo e regia Marco Zoppello
con Sara Allevi e Giulio Canestrelli
e con Matteo Pozzobon
musica del trio Friedrich Micio
scenografia Alberto Nonnato
ideazione e creazione figure Ariela Maggi
costumi Antonia Munaretti
audio e disegno luci Matteo Pozzobon
in collaborazione con il Festival Meno Alti dei Pinguini
Stivalaccio Teatro
Arezzo – Festival dello Spettatore 2021
Teatro Petrarca 24 ottobre 2021
“In molte tradizioni è di prammatica esporre gli archetipi supremi in forma domestica, puerile”. Così Elémire Zolla nel suo bellissimo scritto su Carlo Collodi. E prosegue: “perciò l’Europeo non capì la profondità delle favole che si raccontavano fra le tribù d’Africa e d’America, soltanto ora svelate per sistemi metafisici e cosmogonici”. Il teatro probabilmente è la via più consona per rivelare il significato nascosto d’una fiaba. E la riduzione per le scene de La Bella e la Bestia, fatta dalla compagnia Stivalaccio Teatro, risponde a quest’esigenza di far chiarezza su una storia a tutti nota, rivelandone il segreto così da far imprimere la sua forza archetipica nell’animo del pubblico.
Una scenografia semplice, raffigurante una mensola in legno color verde acqua, a destra della quale troneggia uno Specchio magico. Esso assumerà forma umana, stringendo amicizia con Bella. Costei è una ragazza dalle splendide fattezze, figlia d’un mercante ormai anziano. Ad apertura di sipario, è già in scena. La vediamo dormire e far sogni strani che le rendono l’animo inquieto. Nel bel mezzo della chimera, le appare l’amico Specchio, che le chiederà di raccontare la sua storia, come è finita prigioniera in quel castello vittima di un incantesimo insieme a coloro che lo abitano. Talmente magico è il maniero, che basta desiderare qualcosa perché un cameriere gobbo e dai modi scontrosi compaia in scena uscendo da sotto una credenza con l’oggetto richiesto.
Ma il sogno finisce, Bella deve risvegliarsi. La Bestia, il padrone del castello, sta arrivando e vuole mangiare con la sua ospite, resa prigioniera per via del fatto che il padre di lei si permise di raccogliere una rosa per la figlia nel giardino del maniero.
Spaventata, diffidente, turbata dai modi bruschi della Bestia, Bella finirà per invaghirsene e innamorarsene. Quando il sentimento sarà giunto al culmine, l’orrendo animale perderà le sue parvenze ferine tornando uomo. E il pubblico scoprirà che nei panni della Bestia si celava l’amico Specchio.
Sara Allevi nei panni di Bella si è dimostrata interprete simpatica, vezzosa, a tratti ironica. Nel corso dello spettacolo, si notava la sua preoccupazione di voler divertire il pubblico di bambini, le cui risate schiette risuonavano per il teatro Petrarca di Arezzo. E anche Matteo Pozzobon, vestendo i panni del cameriere burbero e scontroso, si è guadagnato il plauso del pubblico. Discreto Giulio Canestrelli nei panni di Specchio e della Bestia. Costui, talvolta, tendeva a dilatare i tempi recitativi così da rallentare il ritmo della commedia.
La cui chiave di lettura offerta agli spettatori, è stata affidata a una battuta proprio di Specchio: “La paura non è nel mondo, ma nei nostri occhi”. Ciò che vuol dire che mondo e individuo a volte si gabbano a vicenda, lasciando credere che la parvenza sia la realtà.
La Bella e la Bestia questo ci dice di vero: che per attingere alla verità, è necessario trascendere le menzogne che ci siamo raccontati prestandovi cieca fede.
Pierluigi Pietricola