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BACIO DELLA VEDOVA (IL) – regia Teresa Ludovico

"Il bacio della vedova", regia Teresa Ludovico "Il bacio della vedova", regia Teresa Ludovico

Di  Israel Horovitz  
Traduzione  Mariella Minozzi
Regia  Teresa Ludovico
Con  Diletta Acquaviva, Alessandro Lussiana/Mario Cangiano, Michele Schiano Di Cola
Spazio scenico e luci  Vincent Longuemare
Coreografia  Vito Cassano
Assistente alla drammaturgia  Loreta Guario
Collaborazione ai costumi  Angela Troiani
Cura della produzione  Sabrina Cocco
Produzione  Teatri di Bari Kismet
Teatro Sannazaro di Napoli, 13 e 14 maggio 2023

www.Sipario.it, 17 maggio 2023

Vi è mai capitato di ripensare agli anni di scuola e ai vostri compagni di classe, con cui ne avete combinate di tutti i colori e avete vissuto mille avventure? Sicuramente la risposta della maggioranza sarebbe un sì pieno, perché è quasi inevitabile ricordare con gioia, ma anche con una punta di malinconica tristezza quelli che Claudio Baglioni canterebbe come gli anni più belli. Però è chiaro che le cose cambiano, le persone anche, gli anni passano e difficilmente si riesce a ricostruire quell’armonia o, quanto meno, quella spensierata allegria che gli anni giovanili e, in particolare, scolastici, regalano. Da “grandi” la prospettiva diventa diversa, la consapevolezza cresce e questo comporta di certo una maggiore attenzione a ciò che si vive, ma anche un rimpianto verso tempi ormai andati, in cui ricordare diventa un’arma a doppio taglio: tra il dolce perdersi nei pensieri di allora e la certezza che quei momenti non potranno tornare. Riprodurre le stesse sensazioni in una delle regolari rimpatriate che organizzano Archie e George, due operai che ne discutono nello spogliatoio di un magazzino, è a quanto pare quasi impossibile e da subito, sotto le apparenti belle parole spese per gli amici della giovinezza, vengono a galla impressioni diverse, soprannomi che nascondono un sapore amaro, che dalla presa in giro, classica ragazzata che commettono tutti, crescono insieme a chi li ha pronunciati, diventando una vera e propria offesa. E così, in una provincia che immaginiamo un po’ monotona e forse defilata, quasi grigia, la strafottenza e l’arrogante supponenza dei due operai, amici da sempre ed ex compagni di classe, diventa il tono di una conversazione che inizia con un nome: Margy, altra compagna, trasferitasi in città e ritornata da poco per assistere il fratello gravemente malato. Le vecchie conquiste sono il centro del discorso, ma mai si parla di vero amore, mai di delicatezza verso un sentimento importante e tenero, anzi le parole sono quasi taglienti, forti e insensibili, fisiche, al confine con la mancanza di rispetto verso il genere femminile e anche verso le persone in quanto tali. Margy chiede ad Archie di cenare con lei, ma nel momento in cui lei stessa appare sulla scena, lo strano equilibrio svanisce, lasciando il posto a una situazione in cui la tensione si taglia col coltello e si crea un nuovo, assurdo equilibrio tra la passionalità, le chiacchiere allegre tra vecchi amici, il tormento dei tre personaggi e il vero motivo dell’invito di Margy. Bravissimi i due attori, Alessandro Lussiana e Michele Schiano Di Cola, che nei dialoghi serratissimi e spesso urlati, nelle battute continue, creano un susseguirsi di dolorosi rinfacci e  di verità taciute, in bilico tra l’amicizia e l’eccesso, quando perfino il fratello della donna diventa bersaglio, perché non vedente, di scherzi crudeli e orrendi. Diletta Acquaviva rappresenta bene sul finale il messaggio significativo di una donna ferita, che ha fatto della sua distruzione la sua inevitabile forza per riprendersi, ora da signora istruita ed emancipata, ciò che tanti anni fa quei compagni le hanno tolto. Accusata di essere “quella facile”, è stata invece la prima vittima di un gioco sporco che ha fatto in realtà del male a tutti e che finirà col colpire, nel vero senso della parola, anche George. Solo Archie dichiarerà di aver davvero amato Margy, ma sarà così o sarà soltanto il grottesco tentativo di illuminare il grigiore di un uomo di provincia, ormai stanco della sua naturale predisposizione?

Francesca Myriam Chiatto

Ultima modifica il Lunedì, 22 Maggio 2023 23:36

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