Testo e regia di Laura Sicignano
Con Irene Serini ed Emmanuel Ansan Osaro
Musiche originali e video Giacomo Gianetta, Luca Serra, Matteo Spanò
Costumi Maria Grazia Bisio
Consulenza scientifica Alberto Diaspro
Produzione TEATRO CARGO in collaborazione con il Conservatorio di Musica "NICCOLO' PAGANINI"
Organizzato in collaborazione con FONDAZIONE EDOARDO GARRONE
Nell'ambito del FESTIVAL DELLA SCIENZA Genova 2013
Genova, Auditorium Carlo Felice, dal 26 ottobre al 2 novembre 2013
Laura Sicignano ha presentato la sua ultima produzione che ancora una volta si avvale della collaborazione del Conservatorio di Genova Nicolò Paganini, Bianco e nero, in scena all'Auditorium del Carlo Felice fino a domenica 2 novembre. Uno spettacolo sulle diversità, gli opposti, gli scontri, gli incontri, il dialogo e i monologhi, poche parole, molta azione, musica, video, tutto per far capire che il mondo non è solo bianco o solo nero, ma prevede un'imperscrutabile scala di sfumature. Ma in cosa consiste questa diversità fra gli uomini, certo non è artefice il colore della pelle perché la diversità è all'origine della vita. Cosa allora si può definire diverso? Se diversi siamo tutti gli uni dagli altri riguardo al pensiero, al modo di agire e di essere. La Sicignano nel suo nuovo spettacolo cerca di tradurre questa riflessione mettendo in scena una donna e un uomo. Una bianca e uno nero, un'adulta e un ragazzo, una minuta e l'altro massiccio, che all'interno della scatola teatrale mettono a nudo il mondo esterno con le sue contraddizioni. E così i due protagonisti prima si scontrano tirando fuori i pregiudizi scaturiti dai luoghi comuni riguardanti la diversità della razza, del paese e del modo di vivere, e poi capiscono di avere tante cose in comune che invece li avvicinano e farebbero anche sorgere l'amore l'uno per l'altra se lasciassero fare al loro istinto. Su un palco vuoto in cui a terra solo due paia di zeppe luccicanti usate in seguito sono Emmanuel e Irene (nomi veri degli attori). Emmanuel è uno dei ragazzi di Odissea (lavoro precedente della Sicignano), nigeriano, ora maggiorenne e Irene Serini è un'attrice professionista italiana del Nord, bionda, di cultura europea. "Lei è una donna occidentale, androgina, ironica, tormentata, piena di dubbi, lui è un giovane africano, indiscutibilmente certo della propria virilità e dei propri valori, con poche strade aperte nella vita, se non quelle che si conquisterà con i denti e con la testa" come afferma la Sicignano. Due punti di vista opposti, come diverso sembra l'ordine del mondo e dei loro valori. Questa differenza fa girare la testa e capovolge le certezze. Il punto è: ci sarà un punto d'incontro tra bianco e nero? Lo spettacolo non arriva a questa risposta che resta sospesa forse per lasciare spazio allo spettatore di immaginare quello che vuole. Se è persona pessimista penserà di no, mentre se vede positivo crederà in un incontro fra i due. La messa in scena parte bene con un certo dinamismo che poi si va perdendo nel corso dello spettacolo. La performance sembra aver privilegiato la gestualità come mezzo di comunicazione efficace. Pur condividendo questa scelta al passo coi tempi del nuovo modo di far teatro bisogna però fare un appunto, l'espressione comunicativa attraverso il gesto e il movimento non richiede meno preparazione tecnica dell'arte attoriale, e nei due attori ci è sembrato di trovare due corpi poco avvezzi alla fisicità portata in scena. Potremmo azzardare a dire che se la Sicignano si fosse avvalsa del supporto di una coreografa di teatro danza senz'altro il risultato finale sarebbe stato migliore.
Francesca Camponero