testo e regia Emanuele Aldrovandi
con Giusto Cucchiarini, Serena De Siena, Tomas Leardini, Silvia Valsesia
scene Francesco Fassone, costumi Costanza Maramotti, luci Antonio Merola
ambiente sonoro Riccardo Tesorini, movimenti Olimpia Fortuni
aiuto regia Luca Mammoli, trucco Giorgia Blancato, realizzazione maschera Micol Russo, Cristina Ugo
collaborazione realizzazione scena Jessica Koba
collaborazione realizzazione costumi Nuvia Valestri
grafiche Anna Resmini
Associazione Teatrale Autori Vivi, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale, Teatro di Ragazzola
Ragazzola (Parma), 16 novembre 2024
Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro è una amara parabola realistica dei nostri tempi che Emanuele Aldrovandi mette in scena con un apparente realismo straniato che, nel proseguire dell’azione, diventa un paradossale, quanto amaro narrare la nostra fame insaziabile di felicità e pochezza emotiva. Si esce da Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro con un senso di amarezza eppure divertiti, si esce facendo i conti con noi stessi, eppure dicendo: ma noi non siamo quelli. Insomma il drammaturgo con i suoi testi non smette di metterci di fronte a uno specchio che ci riflette così come siamo, dei mostri di una banale quotidianità, un poco come nel film I mostri di Dino Risi. Il taglio è quello, apparentemente realistico e poi costretto a deragliare su un piano grottesco e pietoso. La storia è semplice. Il racconto di un uomo (Tomas Leardini) che ripercorre il piano della moglie Marta (Serena De Siena) che è disposta a tutto perché la figlia Emma, che considera una straordinaria artista, possa diventare famosa. L’occasione le è offerta dal fatto che in classe con Emma c’è la figlia cieca di una famosa attrice Chiara (Silvia Valsesia). Basterebbe che l’attrice postasse un’opera della piccola Emma e il gioco sarebbe belle che fatto, il successo assicurato. Per questo Marta organizza una festa di compleanno con la figlia di Chiara con la scusa che appartengono alla stessa classe, poco importa che le due bimbe non siano amiche. Tutto è pronto, ma l’imprevisto è dietro l’angolo. A rovinare i piani è la natura istintiva e pasticciona del cognato Carlo (esilarante Giusto Cucchiarini), tanto esperto stratega del gioco degli scacchi, quanto impenitente gaffeur che manda a ramengo il piano di Marta fra lo sconcerto del marito e la rabbia dell’attrice famosa, fino a un epilogo tanto amaro quanto angosciante, una vera pugnalata nello stomaco per genitori che proiettano i propri sogni e aspirazioni sui figli. Ovviamente la scelta di Aldrovandi – come nel suo stile – è quella di offrire inizialmente un quadro abbastanza credibile che poi pian piano vira verso l’assurdo, verso una comicità amara e surreale che diverte, ma suggerisce riflessioni che nulla hanno di ilare. In tutto questo gli attori fanno in loro con correttezza e i giusti ingredienti di comicità e straniato naturalismo. In Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro si ride un fracco e ci si commuove alla fine, si esce divertiti, ma con qualche pensiero con cui fare i conti poi, a sipario chiuso. E non è cosa da poco per una serata a teatro. Applausi, calorosi applausi da una platea gremita ed eterogenea. Nicola Arrigoni