di Lisa Nur Sultan
con Giampiero Judica, Elisa Lucarelli, Emiliano Masala, Francesco Porrini
progetto e regia Emiliano Masala
suoni Alessandro Ferroni
scene Andrea Simonetti
disegno luci Javier Delle Monache
produzione Proxima Res/Progetto Goldstein
Teatro Parenti, Milano, dal 6 al 18 giugno 2017
Coppie sull'orlo di una crisi di nervi
È la sera del 28 giugno 2012. Italia e Germania stanno per affrontarsi nella semifinale degli Europei di calcio. Due fidanzati, Mario e Anna, si preparano, festosamente, a seguire la partita quando, improvvisamente, si accorgono che sul cornicione della loro finestra ci sono Adriano e Laura, due aspiranti suicidi in crisi esistenziale e sentimentale. Da qui, i quattro iniziano a tessere un dialogo che rimanderà, almeno apparentemente, il progetto distruttivo di Adriano e Laura alla fine della partita. Si parla di razzismo, di politica, di denaro, di lavoro e, soprattutto, di sentimenti con il risultato finale che anche Mario e Anna scoprono di essere in crisi. Il tutto intermezzato dai gol di Balotelli che alleggeriscono l'atmosfera su cui incombe la possibilità di morte. La partita, quella di calcio, è terminata. Non sembra invece finire la partita della vita di Adriano e Laura che sul cornicione, ora, non sono più soli.
Dal punto di vista contenutistico, in un quadro drammaturgico iniziale in cui gli infelici sono i ricchi e benestanti Adriano e Laura contrapposti alla coppia di Mario e Anna, più umile ma apparentemente più serena, si arriva a un finale in cui anche questi ultimi meditano di farla finita. La ragione di questa comunanza di intenti non è il diverso stile di vita e le conseguenti differenti opinioni su di essa ma una più profonda difficoltà di stare insieme che rimanda all'incapacità di amarsi costantemente nel tempo. È un'incapacità, come forse Lisa Nur Sultan vuole farci intendere, ulteriormente rafforzata dalla diversità di genere che ci fa intravedere un'alleanza fra Mario e Adriano e fra Anna e Laura. La partita fra Italia e Germania finisce, resta aperta, invece, quella dei destini esistenziali delle due coppie.
Lisa Nur Sultan si pone di affrontare in chiave comica, anche se con toni amari, le problematiche più attuali della nostra società. Già questa scelta è originale se consideriamo le diverse drammaturgie contemporanee che compiono la stessa operazione, ma facendolo e limitandosi ai soli registri drammatici. Ma la realizzazione dell'intento iniziale di colorare di leggerezza le parole e i dialoghi sotto cui scorrono significati profondi, non raggiunge l'obiettivo. Le battute che vorrebbero sortire le risate del pubblico poggiano troppo su luoghi comuni mille volti sentiti. Si rasenta il limite della superficialità. E questa è una carenza importante in uno spettacolo in cui la regia fa un passo indietro per lasciare spazio alla parola. Si ride in questo spettacolo ma lo si fa più per la simpatia dei personaggi che per quello che dicono.
Andrea Pietrantoni