mercoledì, 04 dicembre, 2024
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FINO ALLE STELLE. SCALATA IN MUSICA LUNGO LO STIVALE – regia Raffaele Latagliata

"Fino alle stelle. Scalata in musica lungo lo stivale", regia Raffaele Latagliata. Foto Manuela Giusto "Fino alle stelle. Scalata in musica lungo lo stivale", regia Raffaele Latagliata. Foto Manuela Giusto

di e con Tiziano Caputo e Agnese Fallongo
coordinamento creativo Adriano Evangelisti
regia Raffaele Latagliata
accompagnamento musicale dal vivo Tiziano Caputo
movimenti coreografici Annarita Gullaci
elementi scenografici Andrea Coppi
costumi Giorgia Marras
produzione Teatro de Gli Incamminati
in collaborazione con Ars Creazione e Spettacolo
PERSONAGGI E INTERPRETI
Maria AGNESE FALLONGO
Tonino TIZIANO CAPUTO
Milano, Teatro Oscar deSidera, dal 20 al 24 novembre 2024

www.Sipario.it, 22 novembre 2024

Lo spettacolo Fino alle stelle. Scalata in musica lungo lo stivale, in scena al Teatro Oscar deSidera fino al 24 novembre, è un tour delle tradizioni musicali del nostro paese. Tonino è un musicista di strada siciliano e conosce Maria per caso, quando si unisce a lui nel canto di un brano popolare locale. Insieme, decidono quindi di partire alla ricerca di fama e successo, dapprima puntando a Roma, fino ad arrivare poi in America, ma non prima di aver attraversato tutte le regioni d’Italia con le loro canzoni tipiche. 

È così che lo spettatore viene accompagnato in un giro insolito della nostra meravigliosa penisola, che mostra la varietà italiana da un punto di vista diverso: quello delle canzoni popolari e dei dialetti. Si parte proprio dalla canzone siciliana La leggenda di Colapesce. Le vicende portano poi la coppia (“solo artistica”, come ripetono per gran parte della narrazione) a passare per la tarantella calabrese, la pizzica pugliese, una serenata napoletana, il lamento abruzzese Scura maje, fino ad arrivare a Roma con un brano divertente in cui si prendono in giro l’un l’altra. I protagonisti, però, non si fermano e si spingono “all’estero”, ovvero nella zona dal centro-nord in su. Ecco allora che intonano, tra le altre, La porti un bacione a Firenze, El gondolier, O mia bela madunina e Ciau Turin. La sigla di Heidi, invece, li conduce verso la Svizzera, ma alla dogana Tonino decide che devono tornare in Molise, l’unica regione che hanno saltato nel loro giro d’Italia. Qui ricevono una proposta di lavoro da un signore americano che li porta in America, dove allestiscono uno spettacolo che ripercorre le canzoni popolari italiane adattate al pubblico americano, ovvero con un arrangiamento internazionale. Dopo questo show, un misterioso signore offre a Maria di andare a Hollywood, purtroppo però senza il suo compagno. I due, che non possono confrontarsi, prendono decisioni diverse: Tonino pensa che la scelta giusta sia lasciarla andare e darle la possibilità di avere successo, e quindi torna in Sicilia. Maria, da parte sua, capisce che non vuole proseguire da sola e rinuncia alla proposta per tornare da lui e sposarlo, ma lui l’ha già lasciata. Si ritroveranno poi su una nave, dove decidono di riprendere il loro progetto di vita: vivere di musica e arrivare fino alle stelle, che ogni notte brillano sopra di loro.

La scenografia è relativamente semplice, ma funzionale al racconto: c’è un separé per il cambio abiti che permette ai due di intrattenere gli spettatori persino durante questi passaggi; inoltre, ci sono elementi coperti da teli o nascosti in una cassapanca che però si rivelano a portata di mano al momento utile nel corso della narrazione. Tiziano Caputo e Agnese Fallongo mettono in scena tutta la loro abilità di attori e cantanti. La prima emerge nella loro espressività e nella capacità di passare dall’ironia alla drammaticità, e viceversa. La prova più evidente, però, sta nel fatto che non si limitano a interpretare Tonino e Maria; sempre loro sono anche tutte le persone che incontrano sul loro cammino, e si trovano dunque a far dialogare fino a quattro personaggi insieme, con il solo escamotage di fare una giravolta e cambiare completamente movenze e modo di parlare. A livello canoro la performance è precisa e curata. Oltre alla varietà di tipologie di brani, infatti, l’ulteriore difficoltà sta nel doversi calare ogni volta nella cultura e nel dialetto locale. In aggiunta, le musiche sono interamente suonate dal vivo dalla chitarra e dalla fisarmonica di Tiziano e dal tamburello di Agnese. È proprio il caso di dire che Tiziano e Agnese sono due artisti a tutto tondo, che con la loro abilità riempiono il palco e riescono ad accompagnare il pubblico nel loro avventuroso viaggio di musica, emozioni e sentimenti.

Simona Zanoni

Ultima modifica il Sabato, 23 Novembre 2024 11:24

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