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INK – creazione di Dimitris Papaioannou

Dimitris Papaioannou e Šuka Horn in "Ink" regia Dimitris Papaioannou. Foto Julian Mommert Dimitris Papaioannou e Šuka Horn in "Ink" regia Dimitris Papaioannou. Foto Julian Mommert

Creazione (ideazione, regia, scene, costumi, luci): Dimitris Papaioannou
Interpreti: Dimitris Papaioannou (uomo vestito), Šuka Horn (uomo nudo)
Musica: Kornilios Selamsis
Sound design: David Blouin
Disegno luci: Lucien Laborderie, Stephanos Droussiotis
Produttore creativo ed esecutivo, assistente alla regia: Tina Papanikolaou
Regista associato: Haris Fragoulis
Training degli interpreti: Šuka Horn
Foto, video: Julian Mommert
Musica registrata da Teodor Currentzis, Orchestra MusicAeterna
Nome dell'opera dato da Aggelos Mendis
Polpi creati da Nectarios Dionysatos
Designer visivo associato: Evangelos Xenodochidis
Relazioni internazionali, responsabile della comunicazione, tour manager: Julian Mommert
Direttore tecnico: Manolis Vitsaxakis
Direttore di scena, tecnico del suono: David Blouin
Maestro degli oggetti di scena, direttore di scena: Tzela Christopoulou
Datore luci: Lucien Laborderie
Macchinista, rigger: Aggelos Katsolias
Produzione esecutiva 2WORKS (in collaborazione con POLYPLANITY PRODUCTIONS)
Produzione esecutiva associata Vicky Strataki
Assistente alla produzione esecutiva: Kali Kavvatha
Prima versione di INK commissionata e coprodotta da Torinodanza Festival - Teatro Stabile di Torino -Teatro nazionale, Fondazione I Teatri - Festival Aperto - Reggio Emilia (2020). Versione finale di INK e tournée internazionale coprodotta da Biennale de la danse de Lyon 2023, Sadler's Wells London, MEGARON - THE ATHENS CONCERT HALL (con il sostegno di Ministero greco della Cultura e dello Sport). Dimitris Papaioannou è artista in residenza presso MEGARON - THE ATHENS CONCERT HALL
Co-realizzazione Teatro di Roma - Teatro Nazionale e Fondazione Musica per Roma Festival Equilibrio
Teatro Argentina di Roma dal 16 al 19 febbraio 2023

www.Sipario.it, 25 febbraio 2023

Impeto e quiete, corpo e contemplazione: opposte maree si scontrano nel mondo di Dimitris Papaioannou, artista greco, manipolatore e padrone assoluto di un teatro potente fatto di materia e pensiero. Acclamato sulla scena internazionale – prima e dopo i trionfi alle cerimonie di Atene 2004 e l’esperienza creativa al Tanztheater Wuppertal Pina Bausch –, Papaioannou è genio lucido e visionario, mente e soggetto di rappresentazioni incredibili eppure reali, in cui la percezione resiste e s’arrende incontrando nuovi mondi e coscienze. INK, in scena in Italia in queste settimane di febbraio, è un lavoro a due germogliato in aridi istanti di storia recente (durante l’emergenza pandemica del 2020), sbocciato poi nella sua forma adulta che finalmente viaggia tra le città del mondo. 
In un abisso atemporale, ventre oscuro di un mondo sospeso, è lo stesso Dimitris Papaioannou, nerovestito, a dirigere l’acquatico concerto che inonda la scena. Catturato all’interno della stanza teatrale, il getto spumoso disegna archi di feroce bellezza, accolto ed escluso dalle fredde luci di una caverna sommersa. I tentativi dell’uomo di placare la tempesta svaniscono tra i mulinelli d’acqua d’una grossa sfera, piccolo mondo allagato, traboccante di vita. Ma è in un attimo di tregua apparente che, dall’oceano più profondo, vediamo emergere una nuova presenza (Šuka Horn), ospite nudo di origine sconosciuta, terrifico e meraviglioso. Creatura inattesa, preannunciata dai tentacoli di un polpo – che qui troneggia nella sua natura metamorfica – il nuovo arrivato affronterà prima le viscere della terra e poi l’ira del suo unico abitante. 
Kronos divoratore, l’uomo solitario (Papaioannou) lotta e comanda, respinge e imprigiona, nuotando tra desiderio e avversione, dominio e abbandono. Il giovane (Horn) sopravvive e rinasce, si libera e cresce, svanendo in un campo di grano che si staglia sul nero inondante. In un tempo e in uno spazio interrotto, oscillante tra miti, visioni contemporanee e futuro inedito, è impossibile non restare avvinti dal segno di Dimitris Papaioannou. Nella duplice evoluzione dei protagonisti di INK riconosceremo uno scontro tra nature e generazioni, che pure ci porterà di fronte ad una nascita, tra le inquietudini gorgoglianti di una vita che scorre mutevole e incessante. Incastri di luce e di corpi bagnati, tra forme genitrici di nuovi regni, ci condurranno lungo le pareti traslucide dell’inconscio, al cospetto di aneliti e paure, guardinghi e ostinati nell’inchiostro delle nostre coscienze. 
Da vedere e rivedere, INK si lascia attraversare da molteplici suggestioni, sfuggendo ad univoche chiavi interpretative e offrendosi piuttosto come un enorme serbatoio di nuovi immaginari, tra richiami all’arte, alla pittura, alla filosofia, al cinema, alla scienza (da El Greco a Joseph Beuys, da Andrej Tarkovskij a Ridley Scott, da Eraclito a Nikola Tesla, solo per citare alcuni nomi, qui fonte d’ispirazione e rielaborazione). 
Lunghi gli applausi del Teatro Argentina di Roma per Dimitris Papaioannou, carismatica presenza in tutti i sessanta minuti di spettacolo, e per il giovane coprotagonista, il ventiseienne Šuka Horn, interprete dal volto delicato e dal corpo atletico, capace di andature sinuose e guizzanti, poi d’improvviso immobile e statuario. Volti, fisicità ed espressioni complementari, quelle di Papaioannou e Horn, chiave di un’avvincente dinamica di attrazione e distacco, tra riconoscimento e fuga, sulle evocative note di Kornilios Selamsis, simili a voci di mondi lontani. 
Con INK, spettacolo affascinante e pieno, Dimitris Papaioannou saluta il pubblico di Roma, accorso numeroso all’Argentina per le quattro recite in programma. Un amore reciproco, quello tra la Capitale e il poliedrico artista greco, che non ha nascosto la felicità di esibirsi sui nostri palcoscenici per la rinnovata collaborazione con Teatro di Roma e Fondazione Musica per Roma nell’ambito del Festival Equilibrio: un felice connubio dal quale possiamo aspettarci, magari in futuro, nuove sorprese.

Intervista a Dimitris Papaioannou a questo LINK -->

Lula Abicca

Ultima modifica il Domenica, 26 Febbraio 2023 23:44

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