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Intere generazioni si sono divertite guardandolo in tivù, tanto da diventare, in un recente sondaggio, il telefilm più amato dagli italiani. Si parla ovviamente di "Happy days", serie ideata da Gary Marshall nel 1974 e proseguita per undici stagioni. E Marshall, collaborando con Paul Williams (musica e libretto) e John McDaniel (arrangiamenti), fu poi anche l'artefice dell'omonimo musical che debuttò con successo in California per poi essere portato in tournèe. Lo stesso musical che ora, adattato per la platea italiana, è prodotto dalla Compagnia della Rancia con la regia di Saverio Marconi. I beniamini del piccolo schermo arrivano sul palcoscenico senza forzature, in un allestimento brioso, ritmato (specialmente nel secondo tempo), dov'è lo spirito corale votato ai meravigliosi anni '50 a prevalere. La vita rappresentata è quella spensierata ma ricca di sani principi morali dei giovani di Milwaukee (Wisconsin), cittadina della provincia americana, che si ritrovano da Arnold's. Ma anche quella semplice, quotidiana, talvolta conflittuale, della famiglia borghese per antonomasia, i Cunningham.

Molto somiglianti agli apprezzati personaggi televisivi risultano gli attori del cast italiano, assai affiatato e formato da elementi davvero talentuosi. A cominciare dal mitico Fonzie, icona dello sciupafemmine dall'animo buono, interpretato dal credibile e versatile Riccardo Simone Berdini, impeccabile nel riproporne atteggiamenti e mosse leggendarie. Ma anche lo stesso Richie, impacciato ragazzo dai capelli rossi, cui dà vita Luca Giacomelli, non è da meno nel farci appassionare a quelle leggere atmosfere di un tempo, tutte juke-box, sfide e amori inquieti. Molti altri artisti sarebbero comunque da menzionare.

Dello spettacolo piace soprattutto la naturale leggerezza, quel sapore retrò ricreato anche con colorati ambienti, dove giganteggiano i dischi in vinile, e con simpatiche coreografie. Più difficile, invece, ricordare i brani musicali dello show, coinvolgenti seppur quasi tutti sconosciuti al pubblico italiano che si scatena solo sulla sigla rock'n'roll del telefilm cult.

Elena Pousché