di e con Mara Baronti
regia Alfonso Santagata
con Cristina Alioto, Patrizia Belardi
immagini, scene e costumi di Beatrice Meoni
luci Sandro Sussi
Milano, Teatro Leonardo, dal 13 al 25 gennaio 2009
Milioni di dèi affollano l' universo induista intrecciando le loro storie per parlare del senso della vita, del piacere come «meditazione del corpo» che ravviva i colori del mondo, una teogonia che si rovescia nell' oceano di parole della letteratura in sanscrito e in pali. Affabulare, affascinare raccontando un cosmo complesso di miti e dèi che si rivela inestricabile al profano occidentale, non è facile impresa. Ci prova Mara Baronti in «India» con la regia di Alfonso Santagata. Inferriate, teli di seta, pannelli metallici che diventano schermi e poi muri e finestre dei labirinti di una città piena di colori, la narratrice e due musiciste-danzatrici, Cristina Alioto e Patrizia Belardi, per fare vivere schegge di sensazioni, lampi che illuminano un mondo infinito. Una sfida dal particolare all' universale attraverso la parola che la narratrice Mara Baronti conduce tra riflessione e ironia, in uno spettacolo dal tono un pò didattico e dalla drammaturgia faticosa che fa perdere linearità al racconto, ma che riesce comunque a suscitare la sensazione trovarsi di fronte a una mitologia che rende tangibile come nell' uomo ci sia l' universo nella sua indefinibile complessità, e la percezione di una concezione di circolarità infinita tra vita e morte in una naturalità dove il bene contiene il male e il male il bene. Leonardo, fino al 25
Magda Poli