Vizi e virtù di Giacomo Leopardi
con Giuseppe Pambieri
Ritratto inedito del poeta attraverso le sue opere
Drammaturgia e regia di Giuseppe Argirò
Milano, Teatro Manzoni 11 novembre 2014
Infanzia e formazione di un genio
Il giovane Giacomo... Ecco, finalmente un Leopardi del tutto inedito! Tenero e goffo ragazzo di provincia e al contempo genio in boccio cresciuto: fra la gretta avarizia della madre, la marchesa Adelaide Antici, e le lagnose confidenze del padre Monaldo Leopardi.
Diario intimo che svela anni e idiosincrasie di un infanzia trascorsa, fra l'energia in eccesso, spesa nelle tetre stanze, l'odio per i riti di una fanciullezza spartana: il bagno, la bruciante minestra da "ingollare".
Ed ancora, la prigionia giovanile, consumata nel palazzo di famiglia, la compensazione con eccessi di voluttuosa golosità che accompagneranno anche la parentesi di vita trascorsa a Napoli.
Il genio ribelle
Dalla lettura di diari e liriche immortali, curate da Giuseppe Argirò, emerge l'immagine di un genio, associato anche idealmente, al giovane e irriverente W. Amadeus Mozart. L'indignazione per la gretta ignoranza dei "cattivi maestri" e la voglia di spiccare il volo: spiegare le forti ali del pensiero, capace di proiettarlo: oltre le tetre stanze del palazzo, oltre la triste contingenza della deformità. Giuseppe Pambieri racconta, con autentico e vibrante calore, la "vera" vita del genio di Recanati. Da tranche de vie e riflessioni personali trapela anche la surreale ironia che ha caratterizzato, da sempre, la vita del poeta. La musica, coprotagonista di Pambieri, efficacemente accompagna e sostiene la lettura senza mai scadere in toni scontati o didascalici.
Un evviva per una lettura capace di trascendere l'immagine sciatta e livellata, -mediata da una scuola stanca e demotivata- e restituire spessore e carattere alla lunare malinconia di Giacomo Leopardi.
Francesca Bastoni