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LETTI DISFATTI - regia Fabio Brescia

Daniela Cenciotti e Fabio Brescia in "Letti disfatti", regia Fabio Brescia Daniela Cenciotti e Fabio Brescia in "Letti disfatti", regia Fabio Brescia

di Angela Matassa - Daniela Cenciotti - Fabio Brescia
Regia Fabio Brescia
Aiuto regia Giulia Ciotola
con Fabio Brescia, Daniela Cenciotti e Riccardo Torrente
Assistente Lucia Punzo
Scene Anna Barone
Costumi Simona Cisale
Produzione I Due Della Città del Sole - Titania Teatro
Napoli, Nuovo Teatro Sancarluccio dal 24 al 25 Ottobre 2015

www.Sipario.it, 27 ottobre 2015

Lo spettacolo "Letti disfatti" scritto da Angela Matassa, Daniela Cenciotti, e Fabio Brescia, in scena al San Carluccio di Napoli dal 24 al 25 Ottobre, mette lo spettatore dinanzi alla possibilità che da un grande dolore possa nascere qualcosa di positivo nella relazione tra individui. La scena è claustrofobica per la presenza ai lati di due inferriate, lo spazio ci appare limitato ed i personaggi sembrano muoversi come animali in gabbia, la luce è scura. Sullo sfondo campeggia una grande foto con due uomini, uno dei due è il motivo dell'incontro tra i due personaggi principali, è il grande assente, colui che è morto di Aids, è l'ex marito della protagonista. L'altro protagonista è il compagno del defunto, che rivendicando prepotentemente la sua presenza in un contesto piccolo borghese ed ipocrita, accusa apertamente la donna e quindi la società intera di nascondere la vergogna di una relazione omosessuale e di emarginare senza scrupoli il "diverso". Tra urla, parolacce, improperi, aggressioni verbali, i due personaggi mettono a nudo le loro differenze, il loro vissuto, le loro sofferenze, scatenando una vera e propria tempesta emotiva. Grazie a questo scontro, senza più maschere né protezioni, la catarsi alla fine risulta totale ed i due personaggi, finalmente liberi dal rancore e dal sentimento di vergogna, pongono le basi per una relazione di mutuo sostegno che includerà anche il figlio adolescente della donna. Gli attori Daniela Cenciotti e Fabio Brescia, che ne cura anche la regia, sono credibili nel rappresentare i loro ruoli, prima di acerrimi nemici poi di superstiti di una tragedia che li accomuna e che in futuro non dovrà più dividerli. Ho trovato il testo lodevole, sia perché trae la sua potenza nel voler scardinare le falsità ed i luoghi comuni della società, sia perché riconosce il dovuto rispetto a quei soggetti che ancora oggi vedono negata la possibilità di vivere la propria natura alla luce del sole.

Francesca Siniscalchi

Ultima modifica il Mercoledì, 28 Ottobre 2015 03:56

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