uno spettacolo di lacasadargilla
parole di e con Caterina Carpio, Tania Garribba, Emiliano Masala, Giulia Mazzarino, Francesco Villano
drammaturgia del testo Fabrizio Sinisi
regia Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni
produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Teatro Metastasio di Prato, La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello
Milano Teatro Franco Parenti 25 Febbraio - 2 Marzo 2025
Vite disperate alla ricerca dell’Altro Due uomini e tre donne. Cinque vite che scorrono nella solitudine. Passare il tempo navigando in internet alla ricerca di video scabrosi, consolarsi con una bambola seduta su una sedia a rotelle, ascoltare la musica in cuffie per isolarsi dal mondo, affidarsi al sogno di diventare un romanziere, cercare sollievo negli psicofarmaci sono tutti frammenti esistenziali che vediamo in scena, legati dalla disperazione di non riuscire a incontrare l’Altro. Una soluzione possibile c’è. Il Ministero della solitudine. Ma è una soluzione rivelatasi, presto, fallimentare. A troppe solitudini il ministero non riesce a rispondere. Il bacino di utenza è troppo grande. E poi, la centralinista del ministero che dovrebbe rassicurare questo mondo di disperati è anche lei sola. Due pesciolini rossi sul tavolo di ufficio, sono i suoi compagni di vita. Lo spettacolo scritto da Fabrizio Sinisi tratta una tematica attualissima. Lo si capisce anche, numericamente, dal pubblico che riempie la sala del Parenti. Ma, soprattutto, è un tema così importante se pensiamo che in Gran Bretagna, dal 2018, il Ministero della solitudine esiste realmente. La sua trasposizione scenica non è facile. Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni riescono pienamente a mostrarci in scena l’essenza di questo sentimento umano, scomodo quando non lo vogliamo e non l’accettiamo. La loro regia (bellissimi gli inserimenti musicali) raccoglie, al centro, attorno a una struttura girevole che cambia significato a seconda dell’ambientazione, le vite dei personaggi. Rimaniamo colpiti dalla scena in cui uno di loro per avere un contatto fisico, paga un altro per farsi picchiare. Il finale è meno disperante. Tutti i personaggi, interpretati da bravissimi attori, si ritrovano a cantare in un karaoke. Cambieranno le loro vite? Andrea Pietrantoni