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NON PLUS ULTRAS – regia Gianni Spezzano

Adriano Pantaleo in "Non plus ultras", regia Gianni Spezzano Adriano Pantaleo in "Non plus ultras", regia Gianni Spezzano

uno spettacolo di Adriano Pantaleo e Gianni Spezzano
drammaturgia e regia Gianni Spezzano
con Adriano Pantaleo
scene Vincenzo Leone
costumi Giovanna Napolitano
luci Giuseppe Di Lorenzo
assistente alla regia Raffaella Nocerino
contributi multimediali e foto di scena Carmine Luino
collaborazione alla drammaturgia Adriano Pantaleo
organizzazione Carla Borrelli
coproduzione Argot produzioni, Teatro Eliseo, Nest
In scena la Piccolo del Bellini di Napoli dall’8 al 10 novembre 2022
E al Nestdi Napoli il 13 novembre

www.Sipario.it, 10 novembre 2022

“Abbracciare la mentalità è la cosa più bella che mi sia capitata”: questa la sintesi del pensiero di Ciro protagonista dello spettacolo “Non plus ultras” di Gianni Spezzano, che cura anche la regia ed Adriano Pantaleo che è il protagonista, andato in scena la Piccolo del Bellini ed ancora in scena domenica al Nest.
Un mondo osteggiato, criticato quello degli ultras che però merita di essere indagato meglio. Troppo, e spesso facilmente, etichettati gli ultras non amano rilasciare interviste o farsi conoscere, eppure per realizzare questo spettacolo Spezzano e Pantaleo li hanno incontrati ed hanno carpito notizie preziose. La loro ricerca minuziosa emerge in ogni attimo dello spettacolo dove nulla è lasciato al caso. Il tentativo è mostrare il vero volto di quei ‘pazzi’ che la domenica urlano come matti, che si picchiano, sempre a caccia di guai, anche se esistono frange di ultras che non cercano in alcun modo lo scontro fisico con le tifoserie avversarie.
Ciro, portiere d’albergo senza nessuna ambizione nella vita, incontra Susanna e ben presto capisce che è lei la donna della sua vita. Scopre che la sua Dea è la figlia di Biagio ‘o Mohicano, capo degli ultras della curva del Napoli. Per entrare nelle grazie del famigerato personaggio chiede a su cugino Salvatore, detto Lupin, di potere entrare a fare parte del suo gruppo di ultras. Ciro pensa che sarà tutto facile ma non è affatto così perchè a furia di frequentare il gruppo capisce lo spirito, la fratellanza, e, soprattutto, la mentalità che li unisce.
Quell’essere disposti a tutto per la maglia che rappresenta la città, sempre a difesa di essa contro la società, contro i giocatori pronti a cambiare velocemente la casacca per soldi, contro gli avversari. Ma sempre uniti e pronti ad aiutare ‘un fratello’ in difficoltà; va sottolineato, perché non si è dato rilievo al fatto, che il movimento degli ultras è stato tra i primi ad arrivare a prestare soccorso sui luoghi di sciagure come il terremoto dell’Aquila, il ponte Morandi ed altre.
Lo spettacolo è un congegno perfetto in cui il testo che alterna momenti di ironia, a momenti di riflessione, funziona molto bene, così come le scene di Vincenzo Leone che sono funzionali alle evoluzioni di Pantaleo, alle musiche, ai contributi video di Carmine Luino.
Cosa dire di Pantaleo? Straordinario interprete che nel suo monologo presta volto e voce a Susanna, a Salvatore, a Ciro, ovviamente, ed anche a Biagio ‘o Mohicano. Un concentrato di energia, di dedizione, sciorina Shakespeare e tirate perfette, ipnotizzando il pubblico che lo segue con divertimento, ma anche in religioso silenzio per ascoltare ogni piccola sua evoluzione.
Non plus ultras è dedicato a Ciro Esposito il giovane napoletano ucciso a Roma poco prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina-Napoli del maggio 2014.
Uno spettacolo da vedere, da far vedere e da vivere con libertà ed emozione.

Roberta D’Agostino

Ultima modifica il Domenica, 20 Novembre 2022 09:41

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