regia Eduardo De Filippo
Proiezione della commedia originaria
Di e con Eduardo De Filippo
E con Regina Bianchi, Pietro Carloni, Antonio Casagrande, Ugo D'Alessio, Nina De Padova, Carlo Lima, Angela Pagano, Enzo Petito, Elena Tilena
Presentazione di Laura Valente
Promossa dal Comune di Napoli nell’ambito degli eventi per le celebrazioni di “Napoli 2500”
Teatro San Carlo di Napoli, 25 marzo 2025 e anteprima di gala 24 marzo 2025
Si parte dal Teatro San Carlo e non è un caso: qui, ben 80 anni fa, il re del teatro napoletano, Eduardo De Filippo, portava in scena una delle sue commedie più famose e rappresentative, ovvero Napoli Milionaria! e proprio qui, in questo anno così speciale per la città di Napoli, torna la stessa commedia, per ovvi motivi stavolta proiettata, con lo stesso entusiasmo. Anno speciale, dicevamo, perché nel 2025 ricorre per Partenope un compleanno particolare: addirittura 2500 anni, portati benissimo aggiungerei. Annunciate dalla direttrice artistica Laura Valente, (che si definisce una donna nata nella patria sbagliata, perché senza nulla togliere alla sua Milano, si dichiara innamorata di Napoli), dei suoi abitanti e del suo dialetto e accento, nella puntata dell’8 marzo del programma Serenight su Rai1, sono partite il 25 marzo, con un anticipo “di gala” del 24 dello stesso mese, le celebrazioni per un anno ricco di eventi, di spettacoli, creazioni artistiche e progettazioni partecipate, con artisti, luoghi, gemellaggi, partnership istituzionali e collaborazioni internazionali uniche e pensate appositamente per una festa per Napoli, che la rendano ancora di più un palcoscenico a cielo aperto, teatro di manifestazioni storiche, culturali, artistiche e di ogni genere, alla ricerca della bellezza e della celebrazione di questa. Legatissima a numerose e varie leggende e miti che ne segnano l’origine storica e romanzata, da quella della sirena Partenope innamorata di Vesuvio, a quella della città nata come importante punto di scambi e rotte commerciali, la fondazione di Neapolis, dal greco città nuova, nel 475 avanti Cristo, avvenne per volontà dei coloni greci provenienti da Cuma. La sua storia, però, sembra essere ancora più antica: da un insediamento greco risalente al IX secolo prima di Cristo, fondato sulle sponde dell’isolotto di Megaride, l’attuale Castel dell’Ovo. Sembra dunque che Napoli si avvicini ai 3000 anni di storia, un bagaglio che pochi altri luoghi al mondo possono vantare. Una città certamente ricca di contraddizioni, ma dove non mancano mai la poesia di un sole caldo e accogliente, la particolarità dei vicoli strettissimi e tuttavia pieni di gente, pieni di arte, il profumo del mare sugli scogli dove potersi innamorare, l’inventiva e la creatività di chi vive in un teatro perenne, che nasce però da una gestualità e da un accostamento di tradizione e modernità che difficilmente ritroviamo altrove. Ormai raccontata in cento, mille modi e protagonista oltre che sfondo di molte storie, non perde l’opportunità di sfoggiare i suoi gioielli, giustamente vantandosi, come il tempio lirico italiano costruito nel 1737. L’evento di inizio per una mega festa come quella del 2500esimo compleanno ha dunque luogo nello splendore e nel fasto del Teatro San Carlo, che ha permesso un sold out per la data del 25 (alla presenza del Sindaco di Napoli e Presidente della Fondazione Teatro di San Carlo Gaetano Manfredi e della famiglia De Filippo) al punto da aggiungere un’anteprima di gala al 24, nuovamente sold out, grazie alla possibilità di assistere in maniera totalmente gratuita ad un vero e proprio pezzo di storia: la prima messa in onda televisiva, grazie al Teatro di San Carlo, in collaborazione con la Fondazione Eduardo De Filippo e Rai Com, con attori straordinari quali lo stesso Eduardo e poi tra gli altri Regina Bianchi, Antonio Casagrande, Angela Pagano,di una bravura senza tempo e di un’attualità senza pari che ci fa credere quasi che l’opera possa essere scritta adesso per raccontarci una guerra e un dopoguerra di cui nessuno più ha voglia di sentir parlare, dopo la quale la sensibilità ha lasciato il posto ai “biglietti da mille lire” che hanno trasformato l’arrangiarsi nel vivere di lusso e che a differenza del I conflitto mondiale ora è sentito come lontano, come qualcosa da dimenticare che per chi, però, l’ha vissuta, è davvero impressa e ancora viva nella mente. E proprio l’introduzione di Laura Valente, in apertura, sottolinea come un breve e semplice monologo sulla guerra di De Filippo nella rappresentazione sia quanto mai attuale purtroppo ancora oggi, a tanti anni di distanza. Perché proprio come allora noi sentiamo lontane, ma al tempo stesso vicine tante guerre soltanto apparentemente non mondiali, semplicemente perché frammentate in un assetto federale di fuochi aperti. Un’opera che ha visto la sua prima rappresentazione nel 1945 al San Carlo, che fa sempre piacere rivedere, perché quando Eduardo chiama, i napoletani rispondono e al suo “Su il sipario!” parte non solo la visione, ma l’intero anno di celebrazioni per la sua Napoli. Napoli Milionaria! per celebrare Napoli Millenaria, con la chicca venuta fuori dall’archivio storico delle Teche Rai di Luca De Filippo insieme a un altro grande artista di questa città, Pino Daniele, che ha da poco compiuto i 70 anni lassù e la cui splendida Napul’è, in una versione particolarmente toccante, sarà proprio sigla e filo conduttore delle manifestazioni da qui a venire perché ci ricorda che Napoli era ed è tante cose contemporaneamente: tradizione e sperimentazione, innovazione e accoglienza, anche dei tanti turisti che la omaggiano delle loro visite e che il sindaco Gaetano Manfredi e l’assessore al Turismo e alle attività produttive Teresa Armato, vogliono ancora incrementare anche grazie a programmi ricchi e appassionati come questo, occasione per dimostrare vitalità e dinamismo di Napoli. Un pezzo di storia del teatro, con adattamenti sia musicali che teatrali e televisivi di anni più recenti, che si sono confrontati con qualcosa al tempo stesso di intoccabile e di ripensabile in modo nuovo. Una proiezione, quella delle due sere di marzo, che potremmo tranquillamente e comodamente trovare su RaiPlay, ma vuoi mettere, poi, lo spirito di condivisione del teatro e la bellezza del contorno? Proprio come ci insegna la commedia, piena di morale in ogni momento del dipanarsi della sua trama, le cose semplici che forse oggi ci mancano, sono la carta vincente di un’allegria da non perdere completamente nella nostra era, proprio perché veniamo da una storia così antica e tuttavia sempre nuova e come sosteneva anche Pirandello, è spesso vero che la risata si accompagna nell’umorismo anche ad un attimo di riflessione. I personaggi rispecchiano l’animo dei napoletani e il loro sapersi aiutare a vicenda, bussando porta a porta e, nel momento del bisogno, essendo capaci di dare senza chiedere, scavalcando le incomprensioni del passato. Il finale che possiamo definire aperto è scritto da Eduardo, che in una sorta di disegno circolare rispetto a quell’iniziale “Su il sipario!”, dice più volte: “Ha da passà ‘a nuttata!” e sembra riferirsi proprio a tutti noi: passeranno le difficoltà e, come molti anni dopo ha sostenuto anche Ezio Bosso, anche dopo la notte più nera il domani, quello col sole vero, arriva. Francesca Myriam Chiatto
Buon compleanno Napoli, che sia l’inizio di festeggiamenti lunghi e degni della tua storia millenaria.