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NZULARCHIA - regia Carlo Cerciello

Nzularchia Nzularchia Regia Carlo Cerciello

di Mimmo Borrelli - Testo vincitore della 48a Edizione del Premio Riccione per il Teatro
regia: Carlo Cerciello
con Peppino Mazzotta, Pippo Cangiano, Nino Bruno
scene: Roberto Crea, costumi: Antonella Mancuso
musiche: Paolo Coletta, luci: Cesare Accetta, suono: Hubert Westkemper
Napoli, Mercadante Teatro Stabile di Napoli, dal 20 marzo al 1 aprile
Milano, Teatro dell'Arte-Crt, fino al 8 giugno 2008

Corriere della Sera, 29 maggio 2008
Il Manifesto, 8 aprile 2007
La pièce straordinaria del giovane Borrelli

È una malattia che ammorba e distrugge ' Nzularchia, ossia itterizia, titolo della straordinaria pièce del giovane Mimmo Borrelli. La lingua è un napoletano arcaico e grandioso, una sorta di dialetto contaminato e inventato che avvolge nelle sue spirali di suoni potenti fin quasi a stordire, e nel quale la filastrocca si unisce alla canzonetta, il termine raffinato al più popolare e degradato per fare rivivere l' anima oscura di una società. Il pubblico è immerso tra pareti di abiti che invadono anche il pavimento, uno spazio mentale, un iperbole di armadio che evoca il luogo dal quale Gaetano bambino spiò l' assassinio della madre, trucidata dal padre. Lì trova Piccerillo, il simbolo di un' infanzia mai vissuta, un se stesso bambino spaventato. A poco a poco prende forma un senso di coartazione, di sopruso, di ferocia. È il ricordo del padre camorrista con la sua realtà di violenza che inghiotte Piccerillo e tutto sprofonda in un senso di morte perpetuo, ineludibile che ha come sottofondo una decomposizione morale e che per Gaetano si materializza nella bianca prigione-tomba, fossa di ogni sentimento dove il padre vive nascosto e recluso. La bella regia di Carlo Cerciello immerge la vicenda in un clima di onirica brutalità, bravissimi i protagonisti Peppino Mazzotta, Pippo Cangiano e Nino Bruno in uno spettacolo affascinante. Da vedere.

Magda Poli

«Nzularchia», la parola negli inferi familiari

Napoli Frugando in un meridione che è un muro compatto di stracci, si può scoprire una famiglia, per quanto asimmetrica, in cui avanzare e riconoscersi (e diffidare) attraverso il fluire quasi «incontrollato» delle parole. E incontrare così il Piccerillo, infantile testimone ed equilibrista esperto in una realtà dove tutto è precario e a rischio, e poi addirittura la figura paterna sempre sfuggita, Spennacore capo tribù camorrista e violento. É come una ascesa agli inferi del significato, il viaggio che sulla parola compie Gaetano il protagonista di 'Nzularchia, appena presentato nella sala grande del Mercadante come produzione dello stabile napoletano. Il testo ha vinto il premio Riccione per la drammaturgia, e ha rivelato un nuovo autore Mimmo Borrelli, che non ancora trentenne fa l'attore da molto tempo, e ha prodotto un testo denso e complicato. La parola del titolo significa itterizia, perché una sorta di patologica deformazione assume ogni figura in questo viaggio interiore dentro un orrore ben concreto. Non del tutto comprensibile a chi non padroneggia la lingua napoletana, e con un andamento a spirale che a tratti può far sbandare il percorso conoscitivo, il testo fruga furiosamente nelle pieghe della lingua e della coscienza. Ma ogni volta che sembra aver raggiunto una piccola verità, questa si disfa immediatamente nel flusso quasi incontrollato delle parole. La regia di Carlo Cerciello ingabbia tanta profluvie dentro due gironi concentrici (inventati da Roberto Crea), a partire dal pubblico seduto sul palcoscenico. Un primo orizzonte è quello multicolore degli stracci appesi che si diceva, mentre il secondo è una abbacinante epifania che rende candida cavità l'intera sala del Mercadante, regno labile ma assoluto del padre padrone. . Cerciello dà al testo una dimensione di torrido spessore, anche grazie all'intelligenza e alla bravura di Peppino Mazzotta che del testo sorregge l'ardita impalcatura. A fianco a lui la vitalità di Pippo Cangiano e Nino Bruno; le luci sono di Cesare Accetta, le sonorità di Hubert Westkemper.

Gianfranco Capitta

Ultima modifica il Domenica, 06 Ottobre 2013 12:15

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