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ORGOGLIO E PREGIUDIZIO - regia Arturo Cirillo

"Orgoglio e pregiudizio", regia Arturo Cirillo. Foto Giulia Di Vitantonio "Orgoglio e pregiudizio", regia Arturo Cirillo. Foto Giulia Di Vitantonio

di Jane Austen
adattamento teatrale di Antonio Piccolo
regia Arturo Cirillo
con Arturo Cirillo, Valentina Picello, Francesco Petruzzelli, Sabrina Scuccimarra,
Rosario Giglio, Eleonora Pace, Giacomo Vigentini, Giulia Trippetta

scene Dario Gessati, costumi Gianluca Falaschi
luci Camilla Piccioni, musiche Francesco De Melis
prima versione teatrale italiana
produzione Marche Teatro
al teatro Ponchielli, Cremona, 28 maggio 2021

www.Sipario.it, 7 giugno 2021

Le enormi specchiere, inventate da Dario Gessati, assomigliano a quelle che si trovano sui secretaire o sulle toilette delle nonne, definiscono lo spazio scenico, moltiplicano i personaggi di Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen, messo in scena da Arturo Cirillo. Gli attori trasformati in figurine in stile regency dai costumi di Gianluca Falaschi finiscono col rassomigliare a quelle statuine di porcellana che affollano ribaltine e credenze nelle case piene di ninnoli di un tempo che fu. Gli specchi amplificano i tappeti dipinti: le nuvole da un quadro d John Constable e Les hazard heureux de l’escarpolette di Jean-Honoré Fragonard offrendo una curiosa pienezza cromatica come l’arredo di certe case vittoriane. C’è la meccanica allegra e un po’ inquietante di certi carillon nella partitura coreutica e musicale che accompagna tutta la vicenda delle sorelle Bennet in cerca di marito, dell’angoscia e delle nevrosi di loro madre mossa dall’ossessione di maritare le figliole Jane (Eleonora Pace) ed Elizabeth (Valentina Picello) a qualche danaroso rampollo, nel caso specifico, Charles Bingley (Giacomo Vigentini), giovane molto facoltoso che ha preso casa nell’Hertfordshire. Tutto si gioca fra balli e scambi di sguardi, fra visite di cortesie e scortesi e pungenti pettegolezzi, fra confronti impietosi e miraggi sponsali. Arturo Cirillo ha asciugato il romanzo di Jane Austen con la complicità drammaturgica di Antonio Piccolo e ha privilegiato la storia di due delle cinque sorelle. Da una parte c’è Jane innamorata del bel Charles e dall’altra c’è Elizabeth, spigolosa e determinata che va in cerca dell’amore vero e, anche quando sembra averlo trovato, lo mette alla prova. Elizabeth cerca con malcelata sofferenza di combattere dall’interno – il suo sé e il contesto sociale – rincorrendo una indipendenza nella scelta del suo principe azzurro per poi accettare l’offerta di matrimonio da Darcy (Francesco Petruzzelli). Tutto ciò accade in scena con levità, ma Cirillo regista in quel procedere vacuo di relazioni di comodo, di eredità da rincorrere inserisce una comicità a tratti caricaturale ed esacerbata e improvvisamente raggela, blocca il vacuo movimento in un ripiegamento interiore che ha in Valentina Apicello un termometro di inquietudine che restituisce la determinazione e la fragilità al tempo stesso di Elizabeth. Cirillo tiene per sè la figura del padre e quella en travesti della zia di Dracy, l’uno in ritirata rispetto alle nevrosi della moglie ma in fondo autentico nel suo difendere la voglia di libertà di Elizabeth, l’altra una sorta di grottesca matrona, tanto calcolatrice quanto buffa. Sabrina Scuccimarra è invece un’efficace signora Bennet, che pensa al denaro più che alla felicità delle figlie, al rispetto delle convezioni e all’urgenza di nascondere le difficoltà economiche di quelle ragazze che solo sposandosi possono avere un futuro. La figura del reverendo Collins, una delle più celebri macchiette della letteratura inglese, è affidata con divertito birignao a Rosario Giglio. Orgoglio e pregiudizio di Arturo Cirillo – prodotto da Marche Teatro - conferma la maturità di un regista e attore che sa restituire al pubblico la semantica del teatro di tradizione, ma concedendosi, qua e là, di fare i baffi alla Gioconda, di non affidarsi alla sola rappresentazione, ma di voler spalancare l’azione a un pensiero che indaga l’insostenibile leggerezza delle relazioni amorose e familiari. Il pubblico festoso, caloroso, numeroso premia con ripetuti applausi gli interpreti, oltre ai già citati: Giulia Trippetta, Charlotte migliore amica delle sorelle Bennet. È uno scambio di entusiasmo quello che accomuna attori e interpreti, un brivido di felicità attraversa l’intero Ponchielli e si rischia la lacrimuccia per questo ritorno alla normalità.

Nicola Arrigoni

Ultima modifica il Giovedì, 10 Giugno 2021 19:56

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