Tornano I Centouno al Teatro Roma. E lo fanno con un loro cavallo di battaglia: Pesci ad aprile. Ma stavolta in una veste tutta rinnovata: una scenografia di gran lunga migliore rispetto alle edizioni precedenti, più ampia, profonda, precisa nei dettagli; un palco luci decisamente più raffinato. Ma ciò che conta: con una agilità drammaturgica ed una padronanza recitativa prossime alla perfezione.

Quello che diceva Savinio per la scrittura – è questione di cottura (tempo e costanza) – vale anche per il teatro. Il talento da solo non basta. Occorrono esperienza, una buona dose di coraggio nel mettersi a nudo e nel farlo con la giusta ironia, sapendo a cosa rinunciare per far sì che il ritmo della commedia sia non solo sempre esultante, ma soprattutto fresco e coordinato. 

Sposarsi è una decisione importante, di quelle che si ponderano bene e per le quali non vi sono ripensamenti. Ovviamente è così per tutti ma non per Luca, che dopo essere tornato da un fine settimana alle terme con la sua futura moglie, inizia a nutrire una serie di dubbi atroci: sarà la donna giusta per me? Che vita mi aspetterà dopo il fatidico “sì”? Mi piacerà la vita da sposato?

Domande che generano ansia, specie in un tipo ipocondriaco come Luca. Che si precipita subito a chiamare Flavio ed Ezio, gli amici di sempre, per avere i giusti consigli e sapere cosa fare. Perché Luca ha le idee chiare, chiarissime, anche se in piena confusione: non si vuole più sposare. Ma come dirlo alla futura moglie? Ezio propone di ucciderla. Troppo rischioso. Flavio di farle credere che ha una malattia grave. Nel mentre suona il campanello di casa. Chi sarà? Una escort chiamata da Flavio per festeggiare l’addio al celibato di Luca. Ed ecco che una serata di festa, o semplicemente all’insegna della tranquillità e dei saggi consigli, si trasforma in una girandola di trovate comiche esilaranti. Al termine delle quali, però, ci sarà comunque un matrimonio. Ma di chi?

Luca Latino, Flavio Moscatelli ed Ezio Passacantilli si mostrano sempre più padroni della scena. La dominano da mattatori senza sovrastarla. In questa edizione di Pesci ad aprile, a differenza delle precedenti, è la storia che detta i toni, i rallentamenti, le accelerazioni, i tempi comici della recitazione. E a differenza delle precedenti, in questa nuova edizione della commedia i tre giovani e bravissimi attori hanno dato ancora più spessore ai loro personaggi, sia psicologicamente che come tic e modi di fare. Tutto ciò ha comportato un lavoro drammaturgico e di regia davvero notevole, che si nota perché l’insieme è pressoché perfetto.

Bravissima Flavia Mancinelli nel ruolo della escort sadomaso e dalla vista offuscata: ha recitato la parte divertendosi, giocando col personaggio sottolineandone gli aspetti essenziali così da dargli il giusto spessore.

Pesci ad aprile, ancora una volta, si conferma come uno dei pochi capolavori del teatro di prosa brillante contemporaneo. Una farsa come Peppino l’avrebbe scritta.

Da vedere assolutamente!

Pierluigi Pietricola