mercoledì, 26 marzo, 2025
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PIRANDELLO - TRILOGIA DI UN VISIONARIO – regia Michele Placido

Michele Placido in "PIRANDELLO - Trilogia di un Visionario", regia Michele Placido. Foto Azzurra Primavera Michele Placido in "PIRANDELLO - Trilogia di un Visionario", regia Michele Placido. Foto Azzurra Primavera

Produzione Goldenart Production
Regia e drammaturgia di Michele Placido
Dramaturg Giulia Bartolini
Con Michele Placido, Valentina Bartolo 
E con Paolo Gattini e Brunella Platania
Scene Tonino Zera
Costumi Paola Marchesin
Light Designer Carlo Buzzanca
Musiche Oragravity
Bologna, Teatro Duse, 13 febbraio 2025

www.Sipario.it, 21 febbraio 2025

Tre racconti, uno più affascinante dell’altro, due grandi attori e un Teatro Duse quasi gremito: basterebbe questo per inchiodare qualsiasi critica e proseguire oltre, verso orizzonti più delicati, come il concetto escatologico di morte che emerge da quest’opera. ‘’Pirandello - Trilogia di un visionario’’, non è un dramma comune, che arriva senza alcuno sforzo da parte dello spettatore. Per comprendere appieno le dinamiche di questo spettacolo, è infatti necessario rintracciare una richiesta tacita per un contributo psicologico ed emotivo da parte del pubblico. Accolta tale richiesta, ecco che il prodotto finale che ne scaturisce è un eccellente mosaico drammaturgico in cui attore e uditore svolgono un ruolo sinergico, che dona nuova vita al dramma. 

Si tratta di uno spettacolo, ideato da Michele Placido e prodotto dalla Goldenart Production,  in cui si cerca di sottolineare ed omaggiare il genio di uno dei più grandi artisti e drammaturghi del secolo scorso: Luigi Pirandello. Ed è proprio dalla visionarietà del ‘maestro del teatro dell’assurdo’ che Michele Placido ha deciso di ripartire. Un visionarietà attraverso la quale il regista di origini foggiane ha saputo restituire forti emozioni ai suoi aficionados. Per raggiungere questo obiettivo, l’autore si è affidato alle evidenti doti drammaturgiche della giovane Giulia Bartolini che, insieme a lui, è riuscita a regalare armonia ed elasticità al dramma. 

Stiamo parlando, per risultare più precisi al lettore, di tre storie differenti l’una dall’altra e che, tuttavia, appaiono connesse da un sottile file rouge che ne accentua le spiccate caratteristiche psicologiche. Per darvene una sintesi: ‘’L’uomo dal fiore in bocca’’, prima tra le storie della ‘’trilogia’’ andata in scena al Teatro Duse di Bologna lo scorso 13 febbraio e rappresentata in maniera impeccabile da Michele Placido, insieme a Paolo Gattini, è un atto unico molto celebre di Pirandello, che scava negli abissi dell’incomunicabilità umana e di quegli elementi del teatro che in seguito sarebbero stati ricondotti al ‘’teatro dell’assurdo’’. Un nuovo modo di fare teatro che, almeno inizialmente, suscitò perplessità nella critica e nel pubblico dell’epoca, i quali non erano abituati a contenuti pionieristici di questo tipo. In questa prima parte dello spettacolo, i due attori riescono a coinvolgere l’intera platea, mettendo in risalto le straordinarie abilità mnemoniche dell’attore pugliese. Una nota di merito va inoltre alla sublime scelta dei costumi, curati da Paola Marchesin.

Di seguito, troviamo ‘’La carriola’’, novella inclusa all’interno della raccolta di Novelle per un anno e che l’autore siciliano realizzò con lo scopo di frugare nell’identità, all’apparenza incrollabile, di uno spettabile avvocato romano che vive un’esistenza immacolata. Ciò che scardina la moralità di questo personaggio, reso con intensa emotività da un Michele Placido posto al centro del palco, sotto un’unica luce bianca che ne esalta le caratteristiche mediterranee, è il rapporto segreto che si ‘consuma’ tra lui e la sua cagnolina quando nessuno li vede. Una carriola, appunto, che prende forma dalle zampe posteriori dell’animale e che si traduce, attraverso la mimica di Placido, in una danza catartica che pare trascinare tutti i presenti. In questa sezione dello spettacolo, va sottolineata l’ottima gestione delle luci da parte di Carlo Buzzanca e il coordinamento minimalista della mise en scène da parte di Tonino Zera.

Infine, non si può non aggiungere alla lista di nomi che hanno preso parte alla tournée partita lo scorso 31 gennaio da Ferrara e che terminerà il prossimo 28 marzo al Teatro Cicconi, nelle Marche, Valentina Bartolo, attrice che ricopre un duplice ruolo all’interno del dramma. La sua straordinaria capacità interpretativa emerge infatti in due momenti distinti dell’opera: dapprima, all’apertura del sipario, quando incarna in maniera chiara e struggente il ruolo di Marta Abba, attingendo alle battute presenti nella raccolta epistolare intitolata ‘’Lettere a Marta’’. Successivamente, in chiusura di spettacolo, quando si cala nei panni di Lora, personaggio molto probabilmente tratto dalla novella ‘’Sgombero’’. Novella infine rifiutata dallo stesso Pirandello. Lora è una giovane donna dai facili costumi, costretta a un’esistenza squallida a causa di un padre che non l’ha mai amata e una madre, interpretata con trasporto da Brunella Platania, che si rivela indolente nei confronti della figlia. In questa scena, l’attrice torinese, dopo un’entrata frizzante dal centro del teatro e accompagnata dalle note di una canzone in dialetto siciliano da lei stessa intonata, slaccia i freni inibitori che l’avevano trattenuta durante il ruolo precedente, catturando l’attenzione del pubblico con una performance pirotecnica. 

In sintesi, stiamo parlando di un’opera che si eleva al giudizio del pubblico e della critica, proprio come Pirandello avrebbe voluto. Pertanto, la formula magica intessuta tra le trame di questo dramma, dovrebbe svelarsi all’uscita dal teatro, quando lo spettatore torna a immergersi nella società e la sensazione di un rapporto ritrovato tra l’io e quello che Freud chiamava ‘es’, svanisce nel cammino verso l’uscita. D’altronde, quale altro ruolo dovrebbe avere il dramma nella società contemporanea, se non quello di fungere da collante tra l’io mostrato in pubblico, talvolta ‘’insoffribile’’, come l’avvocato integerrimo interpretato da Placido, e ciò che siamo davvero quando nessuno ci guarda?

Marco Amabile

Ultima modifica il Sabato, 01 Marzo 2025 22:18

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