con Antonella Romano e Rino De Masco
pianoforte e direzione musicale Giosi Cincott
i
installazioni Antonella Romano
costumi Alessandra Gaudioso
regia Rosario Sparno
produzione 'A luna e 'o sole
Napoli, Nuovo Teatro Sanità 6, 7, 8 gennaio 2017
Più che uno spettacolo, un viaggio. L'avventurosa vicenda umana di una donna e, parallelamente, il percorso del pubblico alla riscoperta di un genere tutto da ridere: il café chantant dei primi del novecento, da cui derivano i numeri di rivista e avanspettacolo tanto in voga nei teatri (e anche in televisione) fino agli anni '60. Un filone brillante che nella Napoli di inizio secolo (città portuale e crocevia di culture) trova terreno fertile, per poi irradiarsi in tutto il mondo. Finanche oltre oceano.
Al Nuovo Teatro Sanità, coraggioso e tenace avamposto della cultura in uno dei quartieri più caratteristici ma anche disagiati del capoluogo campano, va in scena Ria Rosa – Il viaggio, epopea di una canzonettista determinata e celebre, in Italia come negli Stati Uniti. Racconto di un'epoca fatta di macchiette e canzoni per un pubblico desideroso di ballare, stare allegro e divertirsi; prendersi in giro, senza pensare a niente, regalandosi una buona dose di leggerezza.
Il mondo colorito delle ballerine e canzonettiste, come la leggendaria Ninì Tirabusciò; più in generale, il cabaret che strizza l'occhio in maniera irresistibilmente popolare alla Belle Epoque francese e trasforma le chanteuse in sciantose. Chi trova tutto questo divertente non potrà che innamorarsi di Ria Rosa: personaggio realmente esistito, nata Maria Rosaria Liberti a Napoli nel 1899 e già a quindici anni contesa da impresari e produttori per via del grande talento.
Ma oltre alla presenza scenica, alla simpatia travolgente e alla voce estesa, Ria Rosa ha qualcosa che alle sue colleghe (Lina Cavalieri e Gilda Mignonette, per citarne un paio) manca: l'impegno. Senza rendersene conto, l'artista brillante e spassosa si trasforma poco a poco in antesignana del movimento femminista; cantando la voglia incontenibile di vestire e truccarsi a proprio piacimento, di scegliere un uomo e poi di sostituirlo, di fumare e fare i bagni a mare in costumi succinti. Ria Rosa, in una parola sola, mette in musica la libertà e ne fa spettacolo sui palcoscenici più prestigiosi. Anche in America, a Broadway, dove rapisce (e divide) il pubblico col suo temperamento sanguigno.
Per lo spettacolo diretto con amore (vitale e contagioso) da Rosario Sparno non ci sono che frasi entusiastiche. La protagonista Antonella Romano è semplicemente strepitosa: voce potente e simpatia esplosiva; canta, balla e recita senza risparmiarsi. Lo stesso dicasi per Rino De Masco (con lei in scena) e il pianista Giosi Cincotti (che li accompagna dal vivo per tutta la rappresentazione): i due complici ideali; non semplici spalle, ma comprimari e valori aggiunti.
Nello spettacolo, assolutamente godibile, non mancano momenti di profondità e riflessione: come la canzone A Seggia Elettrica (poi modificata in Mamma Sfortunata), che Ria Rosa coraggiosamente propone al pubblico americano contro l'ingiusta condanna a Sacco e Vanzetti. Reinterpretandola, la Romano e De Masco danno vita a una parentesi di grande intensità.
Giovanni Luca Montanino