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ROMEO E GIULIETTA – LA TRAGEDIA INNOCENTE - regia Giovanna Cordova

"Romeo e Giulietta", regia Giovanna Cordova "Romeo e Giulietta", regia Giovanna Cordova

di Giovanna Cordova
liberamente tratto da William Shakespeare
con i giovani attori di Tema Cultura Academy
coreografia e movimenti scenici Silvia Bennett
disegno luci Gianluca Cioccolini
regia Giovanna Cordova
produzione Tema Cultura
Ciclo degli Spettacoli Classici al teatro Olimpico
Vicenza, Teatro Olimpico 25 settembre e 2 ottobre 2022 – prima nazionale

www.Sipario.it, 30 settembre 2022

Secondo spettacolo in ordine di tempo dei Classici vicentini del 2022, inserito nella rassegna diretta da Giancarlo Marinelli “Domani nella battaglia pensa a me”, torna sul palcoscenico dell’immenso teatro Olimpico, immenso per prestigio naturalmente, uno Shakespeare, anche se rivisitato da Giovanna Cordova, anima di Tema Cultura Academy. Un gruppo di giovanissimi studenti dell’accademia di recitazione che qui come in altre prove viste trovano una preziosa, ghiotta occasione per mettersi in mostra, con la quasi certezza che qualcuno di loro, e glielo auguriamo, possa trovare una strada vera di professionismo, magari possa tornare anche sul palco dell’Olimpico da vero protagonista un giorno a venire (vista infatti la giovanissima età di tutti). Detto questo, il “Romeo e Giulietta” presentato sotto la direzione della Cordova, che cura testo e regia, è un concentrato emotivo liberamente tratto dal capolavoro del Bardo, una tragedia dell’amore che non ha eguali né come poetica né come fascino desolante, sofferente. Tutta la storia si dipana nel raggio di pochi giorni. Per lo spettacolo è stata scelta un’ambientazione simile a un’opera rock, con abbondanza di musiche famose, passando dai Dire Straits al Maestro Ennio Morricone, agli Eagles, ai Pink Floyd e Rolling Stones che raccontano nel contorno la scena dove i moderni avventori dark si spingono al massimo, scandendo e declinando l’amore (anche per alcuni valori di vita) in svariate forme , certamente tentando di salvarlo dagli oscuri presagi e dalle minacce che possa non concretizzarsi. L’amore ieri, l’amore oggi, che è lo stare al mondo ieri come oggi. Due narratori, i Servi dei Capuleti e dei Montecchi raccontano gli avvenimenti, lasciando poi che sia l’azione che parli al posto loro, che siano i personaggi che ,spesso tutti in scena, si contrappongono. Un amore tribolato quello di Romeo e Giulietta, una tragedia innocente appunto che non doveva finir così nelle migliori intenzioni. L’antagonismo delle due famiglie, il forte sentimento all’unisono spontaneo, felice, che lega i due giovani sin dal primo istante del loro incontro sono simboli di amore situato nella rarefazione d’incanto. Come la stessa regista sottolinea tutto “è cristallizzato in un fermo immagine” che non si sa dove porta, con un coro che fa da testimone agli eventi. La tragedia dell’innocenza dunque pian piano srotola e porta alla morte, che simbolicamente attraversa anche altri disagi dello stesso tempo, l’oppressione in cui i due si muovono, l’indifferenza. Sono giovani ma davanti a loro si offre come per una proiezione futura, attuale dei nostri tempi, la difficoltà di vivere che li confina borderline, non li aiuta. La storia si ripete e continua, al passato come al presente e probabilmente, se non interveniamo tutti, anche nel futuro. L’epilogo della tragedia shakespeariana come tutti conosciamo è tragico, lascia sangue ma anche un pensiero d’amore e basta soffermarsi un attimo, ieri come oggi, per entrare nella vera tragedia, nel dramma adolescenziale d’amore o esistenziale, per comprenderlo e non chiudere gli occhi. I numerosi interpreti, ragazzi d’oggi, agiscono sul palcoscenico con un grande entusiasmo apprezzato che si spera porti almeno per loro a una vittoria (una, poi ce ne saranno altre, piccole o grandi non importa), l’importante è (teatralmente e non solo) saper rimanere coi piedi per terra, imparare, studiare sempre, apprendere. Anche tutti questi insegnamenti, o meglio consigli, possono portare a un’altra vittoria. Giulietta è Caterina Baccichetto, l’intenso Romeo è Leo Coppetta. Gli applausi sono per tutti, troppi per poterli nominare a uno a uno.

Francesco Bettin

Ultima modifica il Martedì, 04 Ottobre 2022 22:50

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