di Noël Coward
traduzione: Masolino D'Amico
regia: Fabio Grossi
con Leo Gullotta, Betti Pedrazzi, Rita Abela, Federica Bern, Chiara Cavalieri, Valentina Gristina, Sergio Mascherpa
scene: Ezio Antonelli
musiche: Germano Mazzocchetti
luci: Umile Vaineri –
visual design: Unità C1
costumi: Sartoria Tirelli
produzione: Produzione Diana Or.i.s
Milano, Teatro Carcano dal 9 al 19 febbraio 2017
Uscita dall'elegante, raffinata e ironica penna dell'inglese Noël Coward (Teddington/Middlesex 1899 - Blue Harbor/Giamaica 1973) - attore, commediografo, sceneggiatore, regista teatrale e cinematografico, compositore di canzoni, pittore, produttore e personalità di grande talento, fascino e carisma tanto da incarnare lo spirito di moda all'epoca divenendone un'icona - Spirito allegro (titolo originale Blithe spirit) pubblicato nel 1941 ottiene successi eclatanti (confermati da una versione cinematografica prodotta dall'autore nel 1945) sia per l'umorismo con cui sono trattati i temi dell'occulto e del paranormale quasi a esorcizzare i pericoli della guerra, sia per la satira caricaturale nei confronti del ceto elevato della società inglese: elementi di grande attualità anche oggi pur se con sfumature diverse dettate dalla differente temperie storica.
Una commedia brillante che come le opere di Georges Feydeau richiede una regia attenta ed equilibrata per non sconfinare nel grottesco - proprio come quella di Fabio Grossi - e attori vivacemente composti; quindi niente di meglio che affidare la parte di Charles Condomine, scrittore inglese dai modi raffinati ed eleganti, a un attore di grande classe come Leo Gullotta (Catania 1946) cui il ruolo sta come un guanto.
Il nostro mondano eroe - sposato in seconde nozze con Ruth impersonata dalla brava Federica Bern - a corto di idee sul mondo del paranormale che vorrebbe affrontare nel suo prossimo scritto si rivolge a Madame Arcati (ben resa da Betti Pedrazzi), 'superpasticciona' medium dall'aplomb inglese, con il risultato di infestare la casa della presenza del dispettoso, frivolo e capriccioso fantasma di Elvira (un'ottima Valentina Gristina mobile, vivace e frizzante quanto si conviene a chi non ha più l'impiccio del corpo conservandone, però, le seducenti forme), prima moglie di Charles: un triangolo inquietante e importuno che non tarderà a degenerare determinando con ritmo incalzante caotici scombussolamenti e fraintendimenti.
Al riguardo risulta di grande ausilio la tecnologia del video-mapping che riserva divertenti sorprese allo spettatore.
I problemi si dilatano ulteriormente perché in casa esiste un altro simpatico personaggio che inconsapevolmente possiede doti paranormali: come riuscirà a sopravvivere l'elegante e compassato Charles - il cui coinvolgimento affettivo nelle storie sentimentali può indurre infinite riflessioni - al sovraffollarsi dei problemi che comunque tengono desto lo spettatore senza tediarlo grazie all'ottima coesione degli attori capaci divertire con composto e compito equilibrio?
Wanda Castelnuovo