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STRATEGIE FATALI – regia Lino Musella e Paolo Mazzarelli

“Strategie fatali”, regia Lino Musella e Paolo Mazzarelli “Strategie fatali”, regia Lino Musella e Paolo Mazzarelli

scritto e diretto da Lino Musella e Paolo Mazzarelli
assistente alla regia Dario Iubatti
con Marco Foschi, Annibale Pavone, Paolo Mazzarelli, Lino Musella, Laura Graziosi, Astrid Casali, Giulia Salvarani
costumi Stefania Cempini
sound design e musiche originali Luca Canciello
produzione MARCHE TEATRO in collaborazione con Compagnia Musella Mazzarelli
Milano, Teatro Elfo Puccini, dal 3 al 13 maggio 2018

www.Sipario.it, 14 maggio 2018

Strategie fatali nel labile confine tra Teatro e Vita

Un gruppo di attori sono seduti a un tavolo. Si preparano a mettere in scena l'"Otello" di Shakespeare. È questo il fulcro centrale attorno al quale ruota lo spettacolo scritto e diretto da Lino Musella e Paolo Mazzarelli. Ma l' "Otello" è anche un pretesto drammaturgico per restituirci scenicamente un modello teorico ed interpretativo della realtà in cui viviamo, che si rifà al pensiero complesso del filosofo francese Jean Baudrillard. Opacità e mistero si confondono con l'apparente trasparenza del reale per diventare illusione, gioco casuale dagli esiti imprevedibili e inaspettati. È quello che succede in "Strategie fatali", che si rifà all'omonimo libro dello stesso Baudrillard. Nella pièce si intersecano e si sovrappongono più piani drammaturgici che hanno il fine piacevole di confondere il pubblico, di disorientarlo, di farlo interrogare sulla verità o falsità di quello che vede. Questo meccanismo si ripete a diversi livelli: all'interno dello stesso spettacolo in cui si dipanano tre storie e all'interno di una di queste storie, quella della messinscena dell'"Otello". È quest'ultima ad avere il peso drammaturgico più importante e a contenere gli spunti più interessanti dello spettacolo. Le prove dell'"Otello" sono iniziate. Iago (Marco Foschi) insinua la gelosia in Otello (Paolo Mazzarelli), facendogli scoprire poco a poco i gusti sessuali, ritrovati in un video in internet, della sua compagna che deve interpretare Desdemona (Astrid Casali). È così che inizia una lunga scena in cui la suspense ci attrae e ci porta verso un finale dove Otello rimane solo con i suoi fantasmi, che sono i fantasmi dell'attore che lo deve interpretare. È un momento importante dello spettacolo in cui si riassume e si concentra il filo rosso che scorre dall'inizio alla fine di "Strategie fatali": il doppio, l'ambivalenza e, su tutto, il labile confine fra Teatro e Vita sono i significati più profondi e interpretati da un ottimo cast di attori impegnati a recitare un testo originale e diretto da una regia accattivante.

Andrea Pietrantoni

Ultima modifica il Venerdì, 18 Maggio 2018 11:22

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