Uno spettacolo di CARROZZERIA ORFEO
Drammaturgia Gabriele Di Luca
Con (in o.a.)
Sebastiano Bronzato
Alice Giroldini
Sergio Romano
Roberto Serpi
Massimiliano Setti
Ivan Zerbinati
Regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
Assistente alla regia Matteo Berardinelli
Consulenza filosofica Andrea Colamedici – TLON
Musiche originali Massimiliano Setti
Scenografia e luci Lucio Diana
Costumi Stefania Cempini
Direzione tecnica Alice Mollica e Andrea Gagliotta
Tecnico elettricista Ermanno Marini
Creazioni video Igor Biddau
Con la partecipazione video di Elsa Bossi, Sofia Ferrari e Nicoletta Ramorino
Una coproduzione Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
in collaborazione con Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale
Durata dello spettacolo 135’ senza intervallo
Roma – Teatro Vascello 15-19 aprile 2025
Salveremo il mondo prima dell’alba: ne parlai già la passata stagione, proprio su Sipario. Vidi questo spettacolo a Milano, in un Elfo Puccini pieno di spettatori. Giovani soprattutto. Mi colpì, dello spettacolo, la capacità di mettere assieme ironia beffarda, mai grottesca, e serietà nell’affrontare temi attuali più che mai. Il tutto senza toni seriosi. Senza abbandonarsi al vizio della predica. Gabriele Di Luca, autore del testo, ha saputo rappresentare ossessioni, storture, abitudini malsane del nostro vivere quotidiano con lucidità, facendoci divertire e divertendosi a sua volta. Anche se, a ben pensarci, ci sarebbe poco di cui ridere. Un imprenditore che vive solo per gli affari ed i soldi. Ha accanto a sé un uomo (si amano) che vorrebbe adottare un figlio per diventare una famiglia. Ma di tutto ciò non si accorge. Una rockstar che vive di un successo futile e si avvede che il mondo attorno a sé è falso, a tal punto che la madre è l’amante del suo compagno (nonché suo manager). Un creatore di contenuti falsi, che si diffondono per il mondo con l’ausilio dei media per manipolare l’opinione comune che ragiona per banali associazioni di idee. Il suo servitore, un indiano, armato di bei propositi e buono. Infine, un coach: un uomo chiamato a curare tutti costoro che hanno deciso di trascorrere un periodo di disintossicazione dalle loro vite su un’astronave nello spazio. Intanto, sulla terra tutto prosegue come sempre. Il mondo si sta avviando verso la catastrofe. Irrimediabilmente. I personaggi dello spettacolo, però, sono al sicuro. Possono badare a loro stessi, migliorarsi. E tentare di salvare il pianeta dove sono nati e dove faranno ritorno. Qui sta la chiave di lettura per comprendere l’intelligenza di questo spettacolo. Il pubblico vede, osserva le dinamiche dei protagonisti. Assiste alle loro piccinerie, alle invidie dalle quali sono pilotati, agli appetiti che muovono le loro mandibole, agli egoismi mascherati da bei propositi. Vedendolo per la prima volta, Salveremo il mondo prima dell’alba credevo raccontasse di come fosse necessario riconsiderare, con attenzione vera, l’universo in cui ciascuno opera. Per salvarlo dalla catastrofe. Ora non sono più convinto che sia la chiave di lettura giusta. Che ci si trovi sulla terra o su un’astronave nello spazio, ovunque vi sia un essere umano dominato da istinti meschini, egocentrici e privi di virtù, lì vi sarà distruzione. E lo dimostra la storia raccontata da Di Luca, nella quale a niente valgono gli sforzi del coach – mossi da buone intenzioni? – per trasformare un luogo piccolo come un’astronave, rispetto alla terra, in un posto dove regni armonia. Dove nessuno è disposto e mettersi in discussione, rinunciando alla parte malata di sé, non vi sarà salvezza: né per il mondo, né per coloro che lo abitano. Gli attori sono stati meravigliosi. Tutti. Sarebbe inutile ripeterlo. Salveremo il mondo prima dell’alba è un capolavoro di profonda leggerezza, di giocosa serietà, di ironica e lucida severità. Pierluigi Pietricola