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STASERA SONO IN VENA - regia Oscar De Summa

"Stasera sono in vena" - regia Oscar De Summa "Stasera sono in vena" - regia Oscar De Summa

di Oscar De Summa
regia Oscar De Summa
con Oscar De Summa
luci Matteo Gozzi
produzione La Corte Ospitale
Milano, Teatro Ringhiera dal 26 al 31 gennaio 2016

www.Sipario.it, 30 gennaio 2016

Gioventù bruciata

Oscar De Summa, solo in scena, seduto su una sedia con accanto un microfono e un amplificatore, racconta la propria vita nella Puglia degli anni '70 e '80. Sotto il sole cocente del Salento, incombe l'ombra della Santa Corona Unita e dell'eroina. La mancanza di lavoro, la poca voglia di lavorare e il senso di abbandono che si respira in provincia, lasciano spazio a una solitudine, a una di quelle che ti mangiano l'anima. Le amicizie sbagliate, anche se quelle più sincere, fanno il resto. Su questo sfondo desolante, il monologo di De Summa traccia le linee esistenziali che si incrociano, pericolosamente, nel momento della scoperta e dell'abuso delle droghe leggere, fino a cedere al fascino seduttivo, solo apparentemente liberatorio, dell'eroina. Il protagonista, in automobile con i suoi amici, corre velocemente sulla litoranea salentina tra ulivi e il cielo stellato. Si cerca l'emozione, il bisogno di sentirsi vivi, la presenza a sè stessi e alla vita, il carpe diem. Ma è una corsa verso lo sballo che si trasforma in una discesa verso l'inferno. Qualcuno ci lascia anche le penne. Solo la grazia di Sandra, un' amica arrivata dalla Svizzera, può ricomporre positivamente il destino del protagonista e cambiarne il finale, che è a lieto fine, visto che De Summa è davanti a noi a raccontarcelo.
"Stasera sono in vena", come tutti gli spettacoli in cui l'attore narra di sè, è una confessione autentica, liberatoria e purificatrice, in cui il pubblico gioca il ruolo dello psicanalista. La ricerca di un'identità armonica nelle sue sfacettature, anche di quelle più scomode, e la sua accettazione, è il risultato finale da raggiungere attraverso il mezzo del palcoscenico. Da questo punto di vista, non possiamo esprimerci. Ma, dal punto di vista artistico, De Summa è bravo, canta e soprattutto sa ricreare, vicino a sè, la moltitudine di personaggi che hanno affollato la sua vita. Lo stile recitativo si divide fra momenti leggeri che tendono più verso un piano interpretattivo di tipo comico e momenti drammatici che sfiorano la tragedia. Proprio, questi ultimi, sono quelli più interessanti e, forse, meritavano più spazio. Il racconto del primo buco di eroina e quello della notte in spiaggia, quando Sandra chiama De Summa e gli tende la mano quasi volesse salvarlo, sono a forte impatto emotivo. L'interpretazione, qui, colora di tinte poetiche le parole; grazie anche a una playlist musicale eccezionale, che va, da David Bowie a Nick Cave passando per i Doors, Iggy Pop, Jeff Buckley e i Pink Floyd. La colonna sonora dello spettacolo, ci riporta fisicamente ai tempi dei concerti di Woodstock e al suo antecedente, James Dean nel film "Gioventù bruciata". Le luci, poi, creano l'atmosfera adatta al dolore vissuto e raccontato dall'attore. Regia e drammaturgia sono armonizzate efficacemente, scorrono bene, anche se la prima, risente del limite della scelta, discutibile, di lasciare sempre seduto l'attore in scena e, la seconda, del limite di dover riassumere in poco tempo i momenti più salienti della propria vita. L'applauso del pubblico, soddisfatto, è sincero.

Andrea Pietrantoni

Ultima modifica il Domenica, 31 Gennaio 2016 12:09

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