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SICILIANI, OMAGGIO AL POETA ANTONIO CALDARELLA (I) - regia Ninni Bruschetta

"I Siciliani, omaggio al poeta Antonio Caldarella" - regia Ninni Bruschetta "I Siciliani, omaggio al poeta Antonio Caldarella" - regia Ninni Bruschetta

con Annibale Pavone

Regia di Ninni Bruschetta 

produzione Teatro di Messina

Sala Laudamo di Messina dal 16 al 18 aprile 2016

www.Sipario.it, 17 aprile 2016

Quando muore un poeta muore una parte di te. Quando poi quel poeta è pure un tuo amico, il suo viso e i suoi gesti si stampano nei tuoi occhi, i ricordi e gli aneddoti riaffiorano reali e la tua mente vola sul come e quando vi siete incontrati la prima volta, ai versi che ti leggeva, agli acquarelli con dedica che ti aveva regalato. Se poi vuoi fare uno spettacolo su Antonio Caldarella (nativo di Siracusa e vissuto ad Avola ma anche a Napoli e Messina scomparso nel 2009 a soli 50 anni) che fu poeta ma anche scrittore-attore-regista-artista, così come ha fatto Ninni Bruschetta alla Sala Laudamo di Messina, omaggiando l'amico di tante avventure, i ricordi diventano visibili, tangibili, emozionanti e indelebili. S'intitola I Siciliani di Antonio Caldarella lo spettacolo con cui Bruschetta regista ha voluto ricordare l'amico scomparso sette anni fa. E' come se Bruschetta glielo doveva e fosse in debito con lui, per tutte le volte che non lo aveva fatto comparire fra i protagonisti delle sue pièce teatrali o dei primi film girati con Francesco Calogero. Un modo adesso di far salire sugli scudi un amico talentuoso che aveva lavorato con il Teatro dei Mutamenti di Napoli, la compagnia di Antonio Neiwiller, " praticamente un mito per tutti i giovani teatranti degli anni ottanta", ricorda Bruschetta che ha viaggiato con lui per circa vent'anni, scrivendo insieme alcuni testi teatrali, rappresentati poi in alcuni Festival teatrali come quello di Sant'Arcangelo e in quelli cinematografici di Torino e San Sebastian. Adesso un gruppo di amici diventati noti non solo a Messina, come lo stesso Bruschetta, "attore non protagonista" di tanti film e serial televisivi nazionali, Annibale Pavone ormai Latella-dipendente, Maurizio Puglisi, fedelissimo ai Nutrimenti Terrestri di Bruschetta nonché presidente del Teatro di Messina, Margherita Smedile con la sua voce roca in veste di cantante jazz alla maniera di Billie Holliday o di Nina Simone, accompagnata al piano da Giovanni Renzo, musicista e direttore artistico della sezione musicale del Vittorio Emanuele, si sono resi protagonisti d'uno spettacolo di livello, grazie ai componimenti di Caldarella che non erano solo poesie e liriche, ma pensieri, scritti, calembour ricchi d'ironia e di nonsense, che ricordavano quelli di Achille Campanile, brani di piccole pièce rimaste incomplete in stile iperrealista alla maniera dei vari Mamet e Shepard. Sul palco una sfilza di piccoli dipinti di Caldarella assemblati sulle quinte e sul fondo come in una mostra personale, un tavolino rotondo dietro il quale stazionava Puglisi, mentre Pavone s'aggirava in sala inanellando in smoking versi e brani selezionati da Bruschetta. Un concerto a più voci in cui i siciliani maschi apparivanoi come quelli che si pettinano in controluce, mentre le femmine solo alla toilette, le quali per giunta il loro andare a messa era solo per uscire di casa. Amava il mare Caldarella, Basquiat, Pollock e la Pop Art, le interminabile discussioni notturne, le ragazze, la vodka e il fumo non solo delle 40 sigarette che fumava ogni giorno, fottendosi i polmoni e andandosene col viso rivolto al mare che amava sopra ogni cosa.

Gigi Giacobbe

Ultima modifica il Lunedì, 18 Aprile 2016 10:16

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