di Laura Tanzi
regia Laura Tanzi
con Ana Gàrate, Yasmine Mamprin, Valentina Guarino, Demetrio Triglia
Teatro Libero, Milano, 4 luglio 2017
I rapporti difficili in una famiglia borghese
"Time Lapse" scritto e diretto da Laura Tanzi è uno degli spettacoli che hanno partecipato alla fase finale del concorso "Banco di Prova" andato in scena al Teatro Libero di Milano. In una scenografia minimalista che richiama un luogo non definito, quattro attori, un uomo e tre donne, interpretano i personaggi di una famiglia borghese in cui gli equilibri relazionali poggiano su perverse dinamiche di potere che prevedono un carnefice e una vittima. C'è il padre di famiglia che domina tutti, c'è la madre alleata con il figlio più piccolo contro il fratello maggiore e poi c'è quest'ultimo che vessa il fratellino. Fin dalle prime scene si intuisce il crollo morale e sentimentale che investirà tutti e che avrà come apice finale un fatto tragico dopo una serata in discoteca.
La drammaturgia di Laura Tanzi si colloca all'interno di quella letteratura teatrale che riflette sul decadimento valoriale della famiglia borghese e sui risvolti a volte drammatici o addirittura tragici. I personaggi di "Time Lapse" sono essenzialmente egoisti e sordi alle richieste altrui. La loro comunicazione è inesistente. Ognuno di essi è uno strumento per gli altri che come unico fine ha quello di arricchire il proprio interesse particolare o di servire come sfogo alle proprie frustrazioni. Se dovessimo scegliere la parola chiave di questo spettacolo, sceglieremmo la solitudine. Quella dipinta dai colori scuri della disperazione di chi non è in grado di porsi in relazione con gli altri. Si intravede, a volte, un tentativo di avvicinamento come nel caso dei due fratelli. Ma è un tentativo destinato a perdere che fa prendere alla storia una brutta piega. È proprio il rapporto fra i due fratelli ad essere centrale e approfondito in "Time Lapse". Avremmo voluto sapere di più sul rapporto fra gli altri personaggi ma questa drammaturgia può essere, sicuramente, un buon punto di partenza per ulteriori sviluppi.
La regia è interessante. È caratterizzata da un taglio cinematografico (ben riassunto nel titolo "Time Lapse" che significa una particolare tecnica cinematografica) che privilegia l'incontro efficace fra giochi di luce e musiche underground (da dosare un pò). E poi c'è la scelta vincente di far interpretare i due fratelli da due donne. Gli attori, tutti i bravi, donano caratteri ben definiti e distinti ai personaggi. Demetrio Triglia è un padre severo e autoritario, Anà Garate è una moglie dimessa e una madre nevrotica, Valentina Guarino è il figlio minore ipnotizzato dai videogames, Yasmine Mamprine ricorda il bullo di periferia. Il monologo finale prelude agli applausi pieni di chi era in sala. Possiamo immaginare che "Time Lapse" ne raccoglierà tanti altri.
Andrea Pietrantoni