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TOP GIRLS – regia Monica Nappo

"Top Girls", regia Monica Nappo "Top Girls", regia Monica Nappo

di Caryl Chuchill
regia di Monica Nappo
con Sara Putignano, Valentina Banci, Sandra Toffolatti Cristina Cattellani, Laura Cleri,
Paola De Crescenzo, Martina De Santis, Corinna Andreutti, Simona De Sarno
scene di Barbara Bessi
costumi di Daniela Ciancio
luci di Luca Bronzo
assistente alla regia Elvira Berarducci
produzione Fondazione Teatro Due, 26 gennaio 2023

www.Sipario.it, 2 febbraio 2023

Tutte insieme a festeggiare l’ascesa professionale di Marlene (Sara Putignano), una tavolata di donne di successo Isabell Bird (Laura Cleri), viaggiatrice di successo del XIX secolo, Lady Nijo (Paola De Crescenzo), cortigiana giapponese del XIII, Giovanna la papessa del IX secolo (Sandra Toffolatti), Griselda (Valentina Banci), la soldatessa medievale, scaturita dal quadro di Bruegel (Cristina Catellani). Sono tutte accomunate da un medesimo destino: ascese a ruoli apicali, ma destinate a rinunciare in vario modo ad essere donne, a partire dalla femminilità negata e maternità oltraggiata della papessa alla condanna al convento per la cortigiana dopo aver perso il favore del suo padrone. Top girls di Caryl Churchill è come una vecchia signora che non ha vergogna di dimostrare i suoi anni, consapevole che i segni del tempo non scalfiscono la sua bellezza. Ed è questa l’impressione che offre questo lavoro dedicato alle donne in carriera anni Ottanta, nell’Inghilterra della Thatcher che tutto sacrificano al successo personale e professionale. Il testo – e con esso la regia – è come se procedesse dal generale al particolare, mettesse in atto una zoomata che permette di entrare nell’intimo della storia di Marlene. E così la festa con quelle signore della storia, in un certo qual modo, vittime del potere declinato al maschile apre un racconto che pian piano si fa più prossimo e intimo, anche nella gestione dello spazio scenico. Top Girls procede per blocchi e salti temporali: c’è la scena in cui Angie (Corinna Andreutti) e Kit (Martina De Santis) giocano e Angie minaccia di uccidere la madre. Poi stacco e la scena si sposta nell’agenzia di collocamento Top girls che dà il titolo alla pièce in cui la Churchill stigmatizza l’ascesa professionale di Marlene fra abilità e cinismo. In questo contesto si scopre che Angie è legata a lei. L’ultimo blocco narrativo si compie a ridosso del pubblico ed ha per protagoniste Marlene e la sorella, cronologicamente avviene un anno prima rispetto a quella dell’ufficio e in essa si scopre che Angie è figlia di Marlene, affidata alla sorella per permetterle di far carriera. L’avanzare della scena dal fondo fino alla ribalta e il gioco della prolessi e analessi temporali fanno di Top girls un testo che si segue bene pur nella sua prevedibilità tematico/argomentativa; mentre la narrazione tiene, ne è la riprova la platea silente di studenti attenti e presenti, senza improvvise cadute o accensioni di cellulari. La trovata della figlia data in affido è la vera sorpresa e il pungolo della questione dalla Papessa del IX secolo a Marlene dei rampanti anni Ottanta: la maternità contro la realizzazione lavorativa e la condanna delle donne ad assumere atteggiamenti maschili per poter far strada. Una vecchia questione più che mai attuale che Top girls di Monica Nappo rispolvera con correttezza formale e con un gruppo di attrici di intensa presenza scenica in cui Sara Putignano spicca per maturità e presenza, confermando l’attenzione della Fondazione Teatro Due di Parma alla drammaturgia contemporanea e all’influenza sul presente. Completa il cast Simona De Sarno. Applausi, meritatissimi applausi dalla platea di adolescenti sedotti da Top girls.

Nicola Arrigoni

Ultima modifica il Giovedì, 02 Febbraio 2023 21:54

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