mercoledì, 26 marzo, 2025
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TANGO DELLE CAPINERE (IL) – regia Emma Dante

“Il tango delle capinere”, regia Emma Dante “Il tango delle capinere”, regia Emma Dante

regia di Emma Dante
con Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco
luci di Cristian Zucaro
assistente alla regia Daniela Mangiacavallo
organizzazione Daniela Gusmano
produzione Atto Unico, in coproduzione con Teatro Biondo Palermo / Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale / Teatro di Roma – Teatro Nazionale /  Carnezzeria / Théâtre des 13 vents, Centre dramatique national Montpellier / MA scène nationale – Pays de Montbéliard, in collaborazione con Sud Costa Occidentale
al teatro Manzoni, Monza, 7 marzo 2025

www.Sipario.it, 9 marzo 2025

Sabino Civilleri aveva i riccioli neri, quanto tempo è passato da La Scimia, visto sulle sponde del Po, a inizio anni Duemila. È questo il pensiero ricorrente con cui si è assistito al Tango delle capinere di Emma Dante, un pensiero che ha rischiato di essere una distrazione rispetto a quanto andato in sena, ma forse neppure tanto. A pensarci bene. Dopotutto Il tango delle capinere è una riflessione danzata e agita sul tema della vecchiaia, sulla relazione di una coppia che è invecchiata insieme, sull’assenza e sui ricordi. Una donna piegata dall’età (Manuela Lo Sicco) apre uno dei due bauli in scena, ne estrae un carillon, lo fa suonare e dall’altro baule emerge un vecchio, alto, magro, dritto come un fuso, il suo uomo. I due ballano, lei aggrappata a lui, si muovono a fatica, lei starnutisce, si soffia il naso, gli mostra il fazzoletto, una sorta di veronica dell’intimità coniugale. Pian piano da quei bauli fuoriescono oggetti, ricordi di un capodanno lontano, di una gara di ballo di tango con vestiti di paillettes rosso fuoco. E ancora i due danzatori e attori si rincorrono, si abbracciano e nel cambiar di costumi, nell’estrarre dai bauli di ricordi oggetti e vestiti si torna indietro nel tempo. C’è l’accudire il figlio che trasforma in ricordi le uscite a ballare, ci sono i dolori del parto, ci sono le liti davanti alla tv col telecomando come scettro del potere c’è il matrimonio con quel velo bianco che ondeggia nell’aria, c’è l’incontro in spiaggia, la dichiarazione di lui in slip, la ritrosia di lei, un bacio che suggella il legame della vita. Ci sono i sogni, c’è l’infanzia, c’è l’improvviso scomparire in un baule che finisce con l’essere una bara, c’è il suono delicato del carillon e una colonna sonora di canzoni italiane che rappresenta la vera drammaturgia verbale oltre che musicale dello spettacolo. Si parte da E se domani di Mina, per passare a Lontano lontano di Luigi Teco, poi Il ballo del mattone di Rita Pavone, Natale di Francesco De Gregori, I Watussi di Edoardo Vianello, fino a Fatti mandare dalla mamma di Gianni Morandi, Ba-ba baciami bambina del Quartetto Cetra e Tango delle capinere di Claudio Villa. In tutto ciò Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco sono un corpo unico, sono un meccanismo perfetto che ha tutti i colori della vita, della relazione a due, che ha l’allegria e la spensieratezza della gioventù e la tenerezza della vecchiaia, la gioia della nascita e il silenzio del dolore e dell’abbandono. Civilleri e Lo Sicco sono, intensamente sono, ogni gesto, ogni respiro risponde a una forza intrinseca che contribuisce a far di ciò che accade in scena qualcosa di vero, che ci appartiene e che ci sbatte in faccia il passare del tempo, i corpi che cambiano, ma anche la fortuna delle relazioni che restano e si fortificano, anche nell’addio finale. Ci si commuove, ci si diverte e alla fine sapere che Civilleri e Lo Sicco sono una coppia in scena e nella vita, sentir raccontare Sabino dello scricchiolare del corpo fa pensare che non era poi così peregrino quel pensiero ai riccioli neri dell’attore ai tempi della Scimia. Infondo il teatro è relazione che va oltre il tempo e lo spazio e ti permette di vivere nel qui e ora un’intera esistenza. Questo regalano le anime belle di Manuela Lo Sicco e Sabino Civilleri, a cui brillano gli occhi quando parlano della loro Emma Dante. 

Nicola Arrigoni

Ultima modifica il Domenica, 09 Marzo 2025 14:01

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