di Renato Sarti
regia Renato Sarti
con Valentina Picello, Renato Sarti, Michelangelo Canzi
Teatro Franco Parenti, Milano, dal 10 al 15 giugno 2025
Renato Sarti mette in scena il testo da lui scritto, già diretto da Giorgio Strehler al Piccolo di Milano nel 1989. È un’opera composta da tre atti unici, Libero (il Battesimo), Spartaco (la Comunione), Buon Natale (l’Estrema unzione), in cui droga, prostituzione e solitudine sono i protagonisti della scena. Tra un figlio di un drogato e della sua prostituta, nato in carcere, un tossicodipendente che si buca in diretta televisiva, una coppia di anziani abbandonata dai figli, non c’è spazio per la salvezza. Al di là della messinscena, la drammaturgia è la parte più interessante dello spettacolo. La trilogia del benessere è solo l’altra faccia della medaglia della trilogia del disagio. Siamo negli anni ’80 quando fu scritta l’opera. Erano anni in cui il benessere che avanzava, era solo la punta dell’iceberg sotto il quale si nascondeva il malessere sociale. L’eroina era all’ordine del giorno. Nei prati dei parchi, si correva il rischio di bucarsi con l’ago di una siringa. Consumismo e disperazione correvano paralleli fino ad oggi, in cui poco è cambiato. Forse la forma, non la sostanza. Noi abbiamo visto, sul palcoscenico, un cliente maltrattare una prostituta parruccata, un giovane eroinomane steso per terra in crisi di astinenza, due anziani abbandonati sul letto che salutano la vita con un timido bacio. Sono tre azioni, tre frammenti esistenziali che Renato Sarti ha avuto l’intuito di mettere su carta in quegli anni. La loro attualità rende la Trilogia del benessere, un classico. Andrea Pietrantoni