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UOMO CHE UCCISE LIBERTY VALANCE (L') - 
regia Hakan Savaş Mican

"L'uomo che uccise Liberty Valance", regia Hakan Savaş Mican. Foto Ute Langkafel. MAIFOTO "L'uomo che uccise Liberty Valance", regia Hakan Savaş Mican. Foto Ute Langkafel. MAIFOTO

di Dorothy M. Johnson
Adattamento teatrale e regia: Hakan Savaş Mican
Con: Mehmet Ateşçi, Lea Draeger, Tim Porath, Taner Şahintürk, Yousef Sweid, Volkan Türeli
Scena: Sylvia Rieger
Costumi: Sophie Du Vinage
Musica: Jörg Gollasch
Video: Sebastian Pircher
Drammaturgia: Ludwig Haugk
Berlino, Teatro Maxim Gorki, dal 14 gennaio 2017

www.Sipario.it, 19 gennaio 2017

Insegne luminose su cui campeggiano le scritte saloon, motel e low rates, un distributore di Coca Cola, nuvole di fumo di sigari che si innalzano nell'aria, lo sferzante soffiare del vento in sottofondo: al Maxim Gorki Theater di Berlino la messa in scena dell'adattamento teatrale del racconto di Dorothy M. Johnson "L'uomo che uccise Liberty Valance" avviene in una cornice da western americano anni '50, nel rispetto dell'opera originale. Come già nell'adattamento cinematografico di John Ford del 1962, anche la trama della Johnson viene mantenuta piuttosto fedelmente. Partito in cerca di fortuna nel profondo West, il giovane avvocato dell'East Coast Ransom Foster (Mehmet Ateşçi) cade vittima di un'aggressione con rapina ad opera del leggendario bandito Liberty Valance (Yousef Sweid). È il cowboy Bert (Taner Şahintürk) a ritrovarlo privo di sensi e a portarlo alla locanda del paese affinché riceva le cure necessarie. Ransom finisce così a Twotrees, paesino sperduto nell'Ovest degli Stati Uniti, i cui abitanti sottostanno inermi alle angherie di Liberty Valance che detta indisturbato le sue sanguinose leggi sostituendosi alle istituzioni. Ad accogliere Ransom nella locanda c'è Hallie (Lea Draeger), fidanzata di Bert, che si prende cura di lui e accetta in cambio lezioni per imparare a leggere e scrivere. Una volta ristabilito, Ransom vorrebbe sporgere denuncia nei confronti del bandito, ma nessuno a Twotrees gli presta ascolto. Di fronte a tanta corruzione, violenza e rassegnazione, Ransom decide di opporsi alla legge del più forte proponendosi come garante della democrazia. Si arriva così al duello finale tra Liberty Valance e Ransom: quest'ultimo uccide il bandito, vincendo inaspettatamente la sfida. Ransom diventa così un eroe: la folla lo acclama e lo candida al congresso. Hallie si innamora di lui e lascia Bert. Ma il successo di Ransom poggia su una menzogna: a uccidere Liberty Valance in duello non è stato il giovane avvocato, bensì Bert, nascosto dietro un angolo. È lo stesso cowboy a rivelarlo a Ransom, che rimane sconvolto dalla notizia. Bert non intende però dire la verità e invita Ransom a proseguire la carriera politica.

La messa in scena di Hakan Savaş Mican si concentra proprio sul tema della menzogna. La lettura che Mican vuole dare dell'opera di Dorothy M. Johnson è chiara sin dall'inizio. Lo spettacolo si apre con la proiezione di un video girato in diretta dietro le quinte: un truccatore prepara l'attore Mehmet Ateşçi per la prima scena, quella in cui Ransom, reduce dell'aggressione ad opera di Liberty Valance, viene ritrovato in fin di vita. In quel momento, mentre il truccatore dipinge ferite, lividi e tumefazioni fittizie, lo spettatore ha di fronte a sé l'attore Mehmet Ateşçi, ma sente già la voce del personaggio Ransom Foster che racconta dell'aggressione subita. Il video sottolinea con rinnovata chiarezza quanto la verità non conti per il teatro e quanto la menzogna ne costituisca invece il presupposto fondante. Ma il teatro non è il solo a basarsi sulla menzogna e sul paradosso. Nella messa in scena di Mican, la politica viene trattata alla stregua di uno spettacolo. In primo luogo Ransom diventa l'eroe della democrazia per aver vinto un duello, simbolo di quelle leggi del selvaggio West che intendeva combattere proprio perché non democratiche. In secondo luogo il successo politico e di conseguenza le speranze di democrazia per Twotrees e l'America poggiano su una non-verità: non è Ransom "l'uomo che uccise Liberty Valance". Quando il protagonista lo scopre è troppo tardi per fare marcia indietro: lo spettacolo della politica è ormai inarrestabile.

Mican non rinuncia a qualche riferimento all'attuale situazione politica americana, ma senza eccedere. Impossibile non cogliere la somiglianza tra la Hallie della scena finale, donna da palcoscenico ormai ben diversa dalla ragazza del Wild West dell'inizio, e Melania Trump. Il regista non si fa mancare nemmeno il neopresidente degli Stati Uniti d'America: Donald Trump appare nelle vesti del bandito Liberty Valance che tiene un discorso elettorale tutto spettacolo, volgarità e nazionalismo. Con "L'uomo che uccise Liberty Valance" Mican porta in scena una commedia western con forti richiami all'attualità e una convincente riflessione sui meccanismi della politica.

Gloria Reményi

Ultima modifica il Venerdì, 20 Gennaio 2017 10:45

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