dalla commedia Sentimental, di Cesc Gay
traduzione e adattamento Pino Tierno
con Amanda Sandrelli, Gigio Alberti, Alessandra Acciai, Alberto Giusta
scene Roberto Crea
costumi Francesca Marsella
luci Aldo Mantovani
regia Antonio Zavatteri
co-produzione CMC/Nidodiragno, Cardellino srl, Teatro Stabile di Verona in collaborazione con Festival Teatrale di Borgio Verezzi
Thiene (Vicenza), teatro Comunale, 25, 26, 27 marzo 2025
Al Comunale di Thiene (Vicenza) in scena c’è una coppia come tante che riceve a casa, una sera, dei vicini forse non proprio come tanti. O forse anche sì, pensandoci meglio. La prima è una di quelle collaudate, stanche e annoiate un po’ dalla vita, stantie anche e soprattutto nella sfera sessuale, (il famoso calo del desiderio che si perpetua inesorabile). La seconda coppia, Laura e Toni, psicologa e pompiere con vanto di idrante, è all’opposto: rumoreggiano, fanno sesso in ogni modo, a due, tre, quattro, allargato ancora, tanto che quei gridolini e quella giocosità disturbano letteralmente la prima coppia, Anna ma soprattutto Giulio. Anna infatti sembra in attesa di qualche rivincita, di una botta di vita anche fisica, eccitante. Anna e Giulio sono entrambi l’uno all’opposto dell’altra, e questo aspetto della vita di coppia li condiziona. Il fatto di non riuscire a rinnovare un rapporto provoca loro frustrazioni importanti, al contrario i due più giovani, i sex machine, sanno godersela alla grande. Certo alla base conta il fatto di aver qualcosa in sospeso, di non esser riusciti (come Giulio) ad arrivare a ciò che si avrebbe voluto fare realmente nella vita, ad esempio. In questo appuntamento i quattro si scambiano molte realtà e alcune perplessità proprie, uguali e diverse. Nei dialoghi irresistibili messi in campo da Giulio, un bravissimo Gigio Alberti molto padrone del suo personaggio e pieno di tempi comici di grande qualità, esce fuori rammarico e amarezza, e una piccola nicchia dove rifugiarsi, dove andare a vedere le stelle, godendosi anche delle donne nella loro intimità, segno non proprio di indifferenza verso l’argomento insomma. Laura e Toni hanno sicuro il tono di chi vorrebbe portarli dalla loro parte, degli esperti che sanno vivere la vita, spregiudicati. Di tutti i personaggi, che tanto hanno fatto ridere la sala, Anna è quello più interessante, colei che si apre al mondo incuriosita, che magari tentenna un po’ e non lascia intravedere poi del tutto come saranno i suoi prossimi giorni, ma è la più saggia, per così dire. E si evince anche dal finale. Anche Giulio però saprà andare a rafforzare un rapporto che poteva disgregarsi del tutto, meglio ancora per via del consiglio della psicologa Laura, che è, sbrigativamente: lasciatevi. La commedia è molto leggera, ma non del tutto, sa rivelare qualcosa che di dentro vuole prepotentemente uscir dì fuori ed è bloccato, e non è (almeno, solo) parte di un allargamento di vedute sessuali. Si ride molto, si riflette su alcune tematiche di coppia, e di persona, e Amanda Sandrelli è certamente efficace, molto brava e sciolta anche lei nel tratteggiare con grande sobrietà Anna, la sua lucidità, il suo essere profondamente persona. Nel contemplare la realtà, Anna è come si rendesse conto che la vita le sta sfuggendo di mano, e deve correre ai ripari salvando tutto quello che ha costruito. E’ la saggezza della donna. Più in ombra in questa commedia brillante e agrodolce di Cesc Gay, adattata da Pino Tierno, sono Alessandra Acciai e Alberto Giusta. Nella loro parte i due interpreti svolgono il loro compito più che onorandolo ma senza picchi particolari. Sullo sfondo, una morale palese: dal momento che non ci si vuole arrendere a se stessi, alle vedute limitate che l’ipocrisia, la finzione porta a vivere, è giusto non farlo riuscendo però a fare quel salto in più, quello scalino che dà più libertà, convinzione, e che scrolla di dosso proibizioni, limiti inutili che giungono da un’educazione non apertissima, non libera. Uscire assieme è tornare assieme, rinforzati, di nuovo amanti. E così faranno Anna e Giulio pe runa nuova sfida, una, quasi, nuova vita. Francesco Bettin