di Anna Fraioli
con Alessandro Bergallo, Anna Fraioli, Christian Galizia, Sara Felci
regia di Lazzaro Calcagno
Teatro Trastevere, Roma dal 25 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013
Quando la coppia scoppia le risate sono assicurate
Bastano pochi ma fondamentali ingredienti per ottenere uno spettacolo esilarante, comico, coinvolgente, intelligente: un testo ben scritto, strutturato per sequenze ben congegnate, un tema conosciuto e sentito come il matrimonio, cioè il rapporto di coppia con tutte le implicazioni che comporta: equivoci, incomprensioni, sospetti, desideri, litigi, eros, e via dicendo; due attrici brave, due attori bravi; e tutti e quattro capaci di costruire un proprio personaggio recitato a meraviglia, con tempi comici perfetti, incroci di situazioni ludiche tra di loro, e il successo è assicurato. E' ciò che capita assistendo allo spettacolo "Vi dichiaro marito e moglie" di Anna Fraioli, regia di Lazzaro Calcagno, replicato nel Teatro Trastevere, uno spazio intimo con circa cento posti.
Gli attori, eccellenti, affiatati, spontanei erano Anna Fraioli (l'autrice), Christian Galizia, Alessandro Bergallo, Sara Felci: essi hanno dato luogo una rappresentazione che era uno scoppiettare continuo di risate, grazie alla complicità, all'intesa interpretativa che regnava in palcoscenico. Immaginate marito e moglie che sono sempre in discussione tra loro: lui ama il calcio e lei i Centri commerciali; lui guarda la televisione e lei si addormenta; lei che prende multe salate perché per farsi rispettare come donna litiga col vigile che per affermare il suo potere di maschio in divisa rincara sempre la dose sul verbale e il marito che si arrabbia perché c'è crisi di soldi. Se a queste scene, si aggiunge l'invasione di due inquilini un po' strani, stralunati, per non dire folli: un lui, giovane, lungo e allampanato, che sogna di fare cose, eventi artistici e, senza riguardi, s'intromette nella discussione dei coniugi; l'inquilina, giovane un po' tarantolata, che ama uno che non conosce e che è sempre alla ricerca dell'amore; e anche lei non perde occasione per invadare la casa, inserendosi tra i coniugi. La miscela che ne viene fuori è incandescente, imprevedibile, ricca di colpi di scena. Il tutto inserito in una scena, unica per l'intero atto, multicolore, un po' naif, dominata da un divano al centro scena, vero perno e luogo deputato di tutta la drammaturgia creata dalla Fraioli; e tre porte, una per ogni lato, per consentire entrate e uscite ad orologeria dei personaggi alla maniera del teatro di Feydeau, da pochiade classica.
Il merito di tutto ciò va anche al regista Calcagno che ha lasciato a briglia sciolta quattro attori capaci di trasmettere al pubblico tutta la comicità di cui oggi si ha tanto bisogno.
Ci auguriamo che lo spettacolo vada in tournèe per consegnare al pubblico italiano di rigenerarsi con una buona dose di recitazione ben fatta, energica, tonificante e un buon testo di teatro.
D.G.