Aperto il sipario, lo spettatore si ritrova immerso nell'atmosfera della prima coreografia di Béjart: Il Mandarino Meraviglioso. Prostituzione, malizia e morte sono i temi del balletto, ambientati in uno scenario cupo e misterioso, costellato dalle losche figure dei briganti. La figura femminile seduce gli uomini per denaro per poi farli uccidere dagli altri membri, ma Siegfried, 'il mandarino', è la vittima che cerca di resistere dopo aver scoperto i terribili progetti di quella gente. La coreografia è un urlo di denuncia verso la società, che è disposta a tutto per ottenere il denaro e il rispetto, spesso confusi con il timore e la paura.
A seguire, viene presentata la coreografia di Gil Roman, attuale direttore e coreografo della compagnia: Syncope. Il pezzo non ha una storia precisa al suo interno, ma racconta l'attimo in cui si perde conoscenza e il nostro cervello elabora, crea, immagina. Guardandola, ci si ritrova immersi in un modo quasi onirico, parallelo al nostro, con tratti affascinanti e altri inquietanti, dove ritroviamo la ragione di tutto, la libertà, la morte. Di questa moderna coreografia nulla passa inosservato, ma attrae particolarmente il personaggio che indossa un copricapo a forma di abat-jour. Questa caratteristica lascia pensare che si tratti della personificazione, appunto, del lume della ragione. Infine il Bolèro, coreografia che è passata alla storia proprio grazie alla sua semplicità. Ma ciò che caratterizza Bolèro è il costante crescendo che esegue l'orchestra, al quale sono coordinati i ballerini, che aumentano di numero man mano che anche la musica si amplia. La coreografia è un insieme di corpi danzanti in sintonia con la musica. Solo per questa replica, gli spettatori hanno avuto la fortuna di vedere eseguita la melodia di Bolèro dalla ballerina russa Diana Vishneva, danzatrice classica che ha sempre nutrito un forte legame anche con la danza contemporanea, e ciò le ha permesso di eseguire in maniera più emotiva la coreografia. Forti applausi concludono così la magnifica serata.
BEJART BALLET LAUSANNE: OSCILLAZIONE FRA REALTÀ E IMMAGINAZIONE
BEJART BALLET LAUSANNE: OSCILLAZIONE FRA REALTÀ E IMMAGINAZIONE
Ludovico Murgia, classe II Liceo Coreutica Gobetti, Genova
Sabato 14 novembre, il teatro Carlo Felice di Genova ospita sul suo palco la seconda replica della serata Béjart Ballet Lausanne, compagnia di Maurice Béjart, direttore e coreografo sino al 2007, anno della sua morte.
La Redazione
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