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ROMEO E GIULIETTA - regia Gigi Proietti

"Romeo e Giulietta", regia Gigi Proietti. Foto Marco Borrelli "Romeo e Giulietta", regia Gigi Proietti. Foto Marco Borrelli

di William Shakespeare
traduzione Angelo Dallagiacoma
regista assistente Loredana Scaramella
costumi Maria Filippi
scene Fabiana Di Marco
movimenti di scena Alberto Ballandi
contributi musicali Roberto Giglio
assistente alla regia Francesca Visicaro
direttore tecnico Stefano Cianfichi
disegno luci Umile Vainieri
progetto fonico Daniele Patriarca
regia di GIGI PROIETTI
produzione Politeama srl
Giulietta/Mimosa Campironi
Donna Capuleti/Antonella Civale
Padre Capuleti/Martino Duane
Mercuzio/Diego Facciotti
Paride/Sebastian Gimelli Morosini
Frate Lorenzo/Massimiliano Giovanetti
Padre Montecchi/Roberto Mantovani
Tebaldo, Speziale/Matteo Milani
Balia/Loredana Piedimonte
Principe/Raffaele Proietti 
Benvolio/Federico Tolardo
Romeo/Matteo Vignati
Gregorio, Clown/Nicola Adobati
Sansone/Cristiano Arsì
Guardia Principe, Servitore Capuleti/Matteo Esposito
Baldassarre/Giacomo Faccini 
Antonio/Luca Giacomini
Donna Montecchi/Valeria Palma
Pentola/Gianluca Passarelli
Paggio Mercuzio/Claudio Righini
Guardia Principe, Pietro/Simone Ruggiero
Abramo, Frate Giovanni/Matteo Sangalli
Sarta, Dama/Francesca Visicaro
Roma – Teatro Quirino Vittorio Gassman dal 14 al 19 novembre 2023
Stagione 2023/2024

www.Sipario.it, 16 novembre 2023

C’è un’idea di fondo nella regia del Romeo e Giulietta di Proietti: il teatro come opera collettiva, lavoro d’insieme. E, associata a questa, il teatro come gioco, con le sue regole da rispettare ma senza rinunciare al piacere, sia nel farlo che nel proporlo.

Vedendo questo allestimento della celeberrima tragedia shakespeariana al Quirino di Roma, mi è piaciuto pensare che a suo tempo, circa venti anni fa, quando era stato inaugurato da non molto il Globe Theatre a Villa Borghese, dopo tanti spettacoli realizzati per sé come unico attore sul palco, Gigi Proietti avesse voluto tornare alle radici del teatro: con una compagnia numerosa di giovani e bravissimi interpreti, molti personaggi che innescano un intreccio avvincente al punto da rendere la trama misteriosa in tutti i suoi intrichi, una storia da rappresentare con un bel messaggio per il pubblico. Che nel caso di Romeo e Giulietta si può dire sia l’immutabilità di certe consuetudini appartenenti agli aspetti più biechi e disdicevoli dell’animo umano.

La guerra tra le famiglie dei due innamorati, i Capuleti e i Montecchi, che sfocerà nel dramma della morte di Giulietta e Romeo perché non potranno vivere serenamente e alla luce del sole il loro amore, Proietti non la altera né prova a ricercare nessi e similitudini in qualche evento preso in prestito dalla cronaca quotidiana. Insomma, nessun accenno diretto a qualche circostanza del presente. Per far comprendere che i fatti raccontati da Shakespeare non sono poi così distanti da noi, il nostro indimenticabile Gigi, ad apertura di spettacolo, mostra come i giovani delle famiglie rivali siano molto alla moda, con tanto di cellulari alla mano e sempre pronti a scattare dei selfie. Ed anche Romeo e Giulietta non sono da meno, visto che intonano canzoni rock e rap. Ma si tratta di pochi minuti, perché nel giro di qualche secondo ecco ritornare musiche ed ambientazioni tipiche del Cinquecento. Come a voler dire che, a dispetto dei secoli che temporalmente separano noi dalla vicenda che vediamo rappresentata, non siamo poi così diversi.

Ma al di là di questo accenno dal vaghissimo sapore brechtiano, persisto nell’idea che attraverso Shakespeare Proietti volesse ritrovare e rinverdire il senso profondo del teatro come gioco e operazione che si fa insieme: attori, pubblico, tecnici, scenografi, drammaturghi, registi, musicisti. Difatti in questa versione di Romeo e Giulietta, ripresa da Loredana Scaramella, è difficile dire quale degli interpreti abbia prevalso per bravura o virtuosismi particolari: Mimosa Campironi (Giulietta)? O Matteo Vignati (Romeo)? E che dire di Federico Tolardo (Benvolio)? E di Massimiliano Giovannetti (Frate Lorenzo)? Si sono comportati tutti come un solo attore: nessuna sovrapposizione, pause perfette, ottimo coordinamento, bellissimo il ritmo generale della recitazione.

Un Romeo e Giulietta classico, fortemente teatrale. A tratti allegro e divertente. Un bel modo per ricordare la spiritosa arte drammatica di Gigi Proietti.

Pierluigi Pietricola

Ultima modifica il Lunedì, 20 Novembre 2023 12:41

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