Tutta la produzione del regista potrebbe essere oggetto di una ripartizione in quattro periodi. Il primo riguarda gli anni di apprendimento presso lo Studio Théâtre de Vitry-sur-Seine fondato nel 1967 da Jacques Lassalle e di cui è stato sino al 1983 il direttore e l'animatore. Dopo essersi dedicato per un periodo al repertorio classico (Molière, Marivaux, Goldoni, Shakespeare, Ruzante, Labiche, Boccaccio), Lassalle si è orientato verso un "teatro al presente", allestendo delle rappresentazioni di Michel Vinaver (Théatre de chambre, 1978, A la renverse, 1980), di Milan Kundera (Risibles amours, 1977), di Anna Seghers (Remagen, 1978), o dei testi di sua produzione, come Un Dimanche indécis dans la vie d'Anna (1979) e Avis de recherche (1982).
Il secondo periodo, dal 1983 al 1989, corrisponde agli anni della direzione del Théâtre National di Strasbourg. Nel teatro alsaziano Lassalle ha fondato una scuola d'arte drammatica ed ha continuato il suo lavoro di creazione alternando regie d'opere classiche (Tartuffe, la Clé di Labiche, Rosmelsholm di Ibsen, Amphitryon di Molière, La bonne mère di Goldoni e Bérénice di Racine) con opere moderne e contemporanee (Woyzeck e Leonce e Lena di Büchner, Emilia Gallorti di Lessing, Dissident, il va sans dire di Michel Vinaver, Le professeur Taranne di Arthur Adarnov, Le mariage des morts di Jean-Pierre Sarrazac, Pourquoi n'as-tu rien dit, Desdémone di Christine Büchner e Villa Luco di Jean-Marie Besset).
Il terzo periodo corrisponde agli anni in cui Lassalle ha ricoperto la carica direttiva della Comédie-Française di cui è stato amministratore dal 1990 al 1993 prima di essere allontanato conseguentemente al sopraggiungere di una nuova maggioranza governativa. In quel periodo Lassalle ha continuato ad alternare la regia delle rappresentazioni di repertorio - La Fausse suivante di Maurivaux (1991), La Serva Amorosa di Goldoni (1992), La Comtesse d'Escarbagnas, Georges Dandin e Don Juan di Molière nel 1992 e 1993 con opere più recenti come L'émission de télévision di Vinaver (1990), Un mari di Italo Svevo (1991), Elle est là e Le silence di Nathalie Sarraute (1993).
Con le due opere di Sarraute, Lassalle ha inaugurato il teatro del Vieux-Colombier, finalmente restaurato e rimesso in attività. Nel periodo in cui Lassalle è stato amministratore, egli non ha esitato ad inserire nel repertorio della Comédie-Française nuovi testi.
Il quarto periodo, il più recente, è il più nomade in quanto caratterizzato da una attività indipendente. Nel 1994, non potendo più contare su nessun ingaggio in un teatro, il regista ha fondato la sua compagnia, la Compagnie pour Mémoire, iniziando così ad alternare spettacoli in Francia e all'estero. Nel 1994 al teatro Megaron di Atene, ha creato Andromaque di Euripide e, nell'ambito di uno stage dell'Ecole des Maîtres tenutosi a Udine Le roman théatral di Cechov.
Nel 1995 è al teatro Goldoni di Venezia con Le malade imaginaire; al Norske Teatret di Oslo con La Cerisaie di Cechov e al Théâtre di Vidy a Losanna con L'homme difficile di Hofmannsthal. Nel 1998 Lassalle ha presentato Il Misantropo di Moliere al Théâtre de Vidy di Losanna, e a Parigi, alla Maison de la Culture di Bobigny.
Successivamente ha messo in scena tre pièces di autori contemporanei: nel 1998 Pour un oui ou pour un non di Nathalie Sarraute sempre al Teatro di Vidy e successivamente al Théâtre National de la Colline, Chaos debout di Veronique Olmi al Festival di Avignone 98 e a Parigi nella sala Théâtre des Abesses del Théâtre de la Ville, e infine, nel 1999, La controverse de Valladolid di Jean-Claude Carrière al Théâtre de l'Atelier a Parigi. Queste ultime produzioni sono state rappresentate, in Francia in numerosi teatri pubblici e privati.