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Claus Peymann

Claus Peymann Claus Peymann
Cyclopedia Registi : Claus Peymann

Claus Peymann

"In palcoscenico e con il teatro tutto è possibile, anche migliorare il mondo". Claus Peymann, direttore artistico e regista, ne è convinto da sempre e la sua carriera teatrale, dedicata in primo luogo alla ricerca di nuovi autori e di nuovi testi, lo dimostra. Iniziata nel 1966, lo ha visto vestire i panni del direttore artistico del Theater am Turm di Francoforte dal 1966 al 1969, presentando in prima assoluta opere teatrali di Peter Handke tra cui Publikumsbeschimpfung, Kaspar e Das Mündel Will Vormund Sein. In seguito firma ulteriori produzioni ad Amburgo (Die Hypochonder di Botho Straus e Ein Fest für Boris, primo lavoro teatrale di Thomas Bernhard), a Wuppertal (Re Lear di Shakespeare con Bernhard Minetti), a Monaco, al Salzburger Festspiele e al Burgtheater di Vienna (numerose prime di commedie di Thomas Bernhard). Dal 1974 al 1979 è direttore artistico del Württembergisches Staatstheater Stuttgart dove firma Vor dem Ruhestand di Thomas Bernhard, Käthchen von Heilbronn di Kleist, Faust I / Faust II e Ifigenia in Tauride di Goethe.

Dal 1979 al 1986 è direttore artistico della Schauspielhaus Bochum. Tra le sue regie: Torquato Tasso di Goethe, Racconto d'inverno di Shakespeare e numerose prime di opere teatrali di Thomas Bernhard. Dal 1986 al 1999 è direttore artistico del Burgtheater di Vienna, per cui mette in scena Heldenplatz di Thomas Bernhard, Riccardo III di Shakespeare (protagonista Gert Voss), Guglielmo Tell di Schiller (protagonista Josef Bierbichler) oltre a pièces di Peter Turrini, Elfriede Jelinek e Peter Handke.

Dal 1999 Claus Peymann è direttore artistico del Berliner Ensemble, la storica compagnia fondata da Brecht. Le sue principali regie per il Berliner Ensemble: Das Ende der Paarung di Franz Xaver Kroetz, Richard II di Shakespeare con Michael Maertens, Misura per misura di Shakespeare in una nuova traduzione di Thomas Brasch (già traduttore, in precedenza, per Peymann, di tre opere shakespeariane: Riccardo III, Macbeth e Riccardo II). E inoltre Die Unsichtbare di Christoph Ransmayr, Nathan der Weise di Lessing, Da Ponte in Santa Fe di Peter Turrini, Die Mutter di Bertolt Brecht / Hanns Eisler, Santa Giovanna dei Macelli di Bertolt Brecht (2003), Der Deutsche Mittagstisch di Thomas Bernhard (2003), Untertagblues di Peter Handke (prima del 2004), Madre Coraggio e i suoi figli di Bertolt Brecht (2005) e più recentemente La pulzella d'Orléans di Friedrich Schiller.

Peymann lotta da sempre per un teatro che coniughi esigenze estetiche e progetto politico, contribuendo con il suo lavoro all'edificazione di un teatro che sia anche "istituzione morale" come propugnato da Schiller. Nel corso della sua carriera da regista è stato spesso in aperto conflitto con il conservatorismo politico delle istituzioni, tanto che nel 1979 si arrivò alla sospensione, da parte del governo del Baden-Wuerttemberg, di un suo lavoro teatrale a Stoccarda per i riferimenti a Gudrun Ensslin, terrorista della RAF morta in carcere due anni prima, in strane circostanze. Ispirandosi a quei fatti, Margarethe von Trotta girerà due anni più tardi il film Anni di piombo. Battagliero su molti versanti, Peymann è riuscito a Bochum (nel Nord Reno-Vestfalia) a evitare la demolizione di un'antica fabbrica poi utilizzata come centro di cultura giovanile, e ha portato un notevole rinnovamento al Burghtheater di Vienna dando spazio ad autori teatrali austriaci contemporanei. Memorabile la sua messinscena, sul "sacro" palcoscenico del Burgtheater, di Heldenplatz, l'ultimo lavoro di Bernhard che suscitò le ire dei circoli conservatori verso regista e autore, "colpevoli" entrambi "di sminuire la reputazione dell'Austria" e che ben presto, nonostante l'ostilità e una campagna di censura e di demonizzazione senza precedenti, si trasformò in un trionfo.

Ultima modifica il Lunedì, 24 Giugno 2013 12:10
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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