Un numeroso pubblico eterogeneo
per recitare i tanti ruoli della vita
E ora, parliamo del pubblico: di quello che frequenta gli spettacoli, di quello che incroci per strada, di quello che incontri al supermercato e di quello che si è emarginato. Quest'ultimo non è quello dei clochard. Non chiedono elemosina. Sono dei diversi che vivono la città "diversamente": c'è chi si è sistemato su una panchina e quella rimane sua per giorni e giorni; c'è chi si è sistemato sugli scalini all'angolo di un edificio e lì è la sua casa dove puoi trovare di tutto: zaino ricolmo di varie cose, ciotole, coperte e il cane come compagno inseparabile; e puoi trovare anche quelli che si gettano sui marciapiedi, seduti, o sdraiati, e lì restano per tutta la giornata e guardano passare gli altri con un sorriso di ghigno.
Quelli che incontri al supermercato sono presi a leggere le etichette dei prodotti e neppure ti sorridono. Indifferenti i clienti, ma non le commesse, che vedendoci smarriti e con l'aria tipica dell'italiano, cercano di capire il motivo per il quale ci troviamo nel loro paese e quando scoprono che ci occupiamo di teatro, "apriti cielo", ti riempiono di domande vivendoti come un avvenimento raro, da conoscere; quelli che incroci per strada sono un'altra specie: corrono da una parte all'altra, con il cibo in mano che mangiano in piedi o seduti sui sedili per single, probabilmente giunti al centro dalla periferia per motivi di lavoro. Tutte le etnie s'incrociano, come spole impazzite, in queste vie del centro: indiani, cinesi, coreani, giapponesi, e ovviamente australiani.
Esiste, infine, il pubblico dei benestanti che spende minimo 100 dollari per un biglietto e questo è già un modo che evidenzia differenze di classe: vestiti elegantemente, quasi alla vecchia maniera, di gusto pessimo; e sono tanti visti i sold out che si registrano a teatro.
Insomma, a Brisbane esiste un pubblico vario che vive nel rispetto reciproco ma che, comunque, non stimola la nostra curiosità. Ci sembra più una società di forti consumatori, attori accaniti a giocare il ruolo degli acquirenti, a giudicare da come frequentano i numerosi negozi lussuosi che si affacciano sulle strade della Queen Street.