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Nato a Firenze, dove ha studiato architettura, dal 1970 al 1982 ha diretto la compagnia teatrale “Ouroboros”, con la quale ha realizzato diverse produzioni per i maggiori spazi teatrali d’avanguardia, spesso presentate nei più prestigiosi festival internazionali di teatro quali Nancy, Avignone, Varsavia, Caracas, Breslavia, Amsterdam (Holland Festival). Fra gli allestimenti più notevoli di quel periodo vanno segnalati Morte della geometria, da una scrittura poetica di Giuliano Scabia, Winnie, dello sguardo, su testo di Samuel Beckett e Giulia round Giulia, tratto dalla Signorina Giulia di August Strindberg. Dal 1982 si avvicina al teatro musicale ed all’opera lirica iniziando una collaborazione con il Teatro alla Scala con tre opere di Arnold Schönberg (Erwartung, Die Glückliche Hand, Pierrot lunaire), a cui fanno seguito due opere di Salvatore Sciarrino, Vanitas e Lohengrin. Quest’ultimo viene considerato un capolavoro del teatro musicale contemporaneo e partecipa ai Festivals di Avignone e di Berlino. La caduta della casa Usher, basato sul celebre testo di Edgar Allan Poe con musiche di Claude Debussy, è una creazione di teatro del tutto originale, commissionata per il Festival Debussy della Scala. Per la prima volta Pier’Alli usa il cinema come elemento fondamentale della drammaturgia scenica, creando un precedente determinante per gran parte del suo linguaggio scenico futuro. Per il Teatro La Fenice di Venezia, dal 1983 al 1985, ha allestito L'elisir d'amore di Donizetti; Les parables di Britten ed Il sogno di Scipione di Mozart al Teatro Olimpico di Vicenza. A partire dal 1987 inizia la collaborazione con il Teatro Comunale di Bologna per il quale cura la realizzazione dell’intero Ring di Wagner, sviluppando notevolmente le esperienze precedentemente acquisite in campo cinematografico, combinando l’immagine in movimento con una concezione visuale-scenica di grande spettacolarità. I suoi raggiungimenti su questo capolavoro sono considerati una pietra miliare nella teatralità wagneriana. L’ultima produzione del ciclo, Götterdämmerung, è andata in scena nel 1992 con la direzione di Riccardo Chailly. In questo periodo all’estero si segnalano Le nozze di Figaro di Mozart per il Festival di Aix-en-Provence (produzione anche ripresa in seguito a Lione e Nizza) ed Il Trovatore di Verdi al Opernhaus di Zurigo. I suoi lavori più importanti, dal 1991 in poi, comprendono Simon Boccanegra di Verdi, coprodotto dal Teatro La Fenice insieme al Teatro Carlo Felice di Genova, due nuovi fortunati allestimenti al Teatro alla Scala di Lucia di Lammermoor di Donizetti (1992) e Beatrice di Tenda di Bellini (1993), nonché il dittico composto da Dido and Eneas di Purcell e Il ballo delle ingrate di Monteverdi al Teatro Massimo di Palermo. Hanno fatto seguito Mefistofele di Arrigo Boito al Teatro alla Scala, diretto da Riccardo Muti (una coproduzione con la Staatsoper di Vienna), Le nozze di Figaro, nuovo allestimento per il Teatro Carlo Felice di Genova ed un ciclo comprendente La fida ninfa di A. Vivaldi, La finta semplice di Mozart, Il ballo delle ingrate di Monteverdi e L’Antiparnasso di Vecchi al Teatro Filarmonico di Verona. Durante il 1996 ha riscosso un particolare successo il suo Pelleas et Melisande di Debussy all’Opera di Lille risultato vincitore del prestigioso riconoscimento “Les Victoires de la Musique” (come migliore spettacolo dell’anno 1996) e successivamente allestito anche al Teatro Regio di Torino. Sempre nel ’96 ha realizzato la prima messa in scena di Matilde di Shabran, inedita opera di Rossini al Festival di Pesaro ed al Deutsche Oper di Berlino ha ripreso Beatrice di Tenda. Nella stagione 1998-99 ha ripreso Simon Boccanegra al Teatro Comunale di Bologna ed a Varsavia, ha allestito Der Freischütz di Weber al Teatro alla Scala, Don Giovanni di Mozart al Teatro Regio di Torino, Oberto Conte di San Bonifacio, giovanile opera di Giuseppe Verdi, al Macerata Opera Festival. Il successo di quest’ultimo allestimento ha garantito la ripresa al Teatro alla Scala ed al Carlo Felice di Genova nel 2002. È del 2001 Aida al Teatro Comunale di Bologna (ripresa nel 2002 al Carlo Felice), interpretazione modernissima dell’opera popolare, sia per la tecnologia avanzata della macchina scenica sia per le proiezioni computerizzate che aprono un nuovo capitolo nel linguaggio di Pier’Alli. La nuova esperienza stilistica si riafferma nello stesso anno, con I Masnadieri al Teatro Massimo di Palermo, mentre nel 2002 Il Principe Costante di Calderon de La Barca, al Teatro Fabbricone di Prato, segna un clamoroso ritorno al Teatro drammatico con una messa in scena considerata unanimemente l’evento dell’anno. Da segnalare è l’opera contemporanea La memoria perduta di Flavio Scogna al Teatro dell’opera di Roma, dove l’uso della proiezione digitale diventa più complesso e dimostra nuove, straordinarie possibilità nel campo di una concezione della scenografia. Seguendo questa nuova strada ha accompagnato la musica di Giuseppe Verdi con delle immagini per la Messa da Requiem al Teatro Municipale di Piacenza con la direzione d'orchestra di Mstislav Rostropovitch. Nel 2004 ha inoltre ripreso le produzioni Simon Boccanegra al Teatro Carlo Felice di Genova (ha sostituito i fondali dipinti dei precedenti allestimenti con proiezioni digitali) e Beatrice di Tenda di Bellini al Teatro alla Scala, nel 2005 Pelleas et Melisande al Teatro Massimo di Palermo e Simon Boccanegra al Teatro de la Maestranza di Siviglia. Ha anche firmato regia, scene e costumi per la nuova produzione di Ernani al Verdi Festival di Parma. Al Teatro dell’Opera di Roma, con il Das Rheingold, di R. Wagner, vince il premio “Samaritani”, come miglior scenografia dell’anno. Nell’anno in corso ha inaugurato il Teatro Les Arts di Valencia con Fidelio di L. Beethoven, diretto da Z. Mehta (ottobre 2006). Tra gli impegni più recenti: Nuovo allestimento dell’opera Tristan und Isolde di R. Wagner, al Teatro dell’Opera di Roma (novembre 2006). Nuovo allestimento dell’opera Carmen di G. Bizet, al Teatro dell’Opera di Roma (dicembre 2006).
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