108 - VALLUCCIOLE, UN'ORAZIONE CIVILE 108 – Vallucciole, un’orazione civile racconta della prima strage indiscriminata di civili in Toscana avvenuta il 13 Aprile del 1944 ad opera della Hermann Goering Division, all’interno di un’operazione di rastrellamento che dal 12 al 19 Aprile coinvolse il versante toscano e quello romagnolo del Monte Falterona. A Vallucciole, Serelli, Monte di Gianni, Moiano, si perpetrò l’annientamento di una mite e pacifica comunità di laboriosi “contadini di montagna”; dall’alba al tramonto furono uccise 108 persone – la più piccola, Viviano Gambineri, aveva 70 giorni – e stuprate molte donne. A 70 anni dallo svolgimento dei fatti, a venti dal ritrovamento del tristemente celebre “armadio della vergogna”, e a seguito del processo intentato dal Comune di Stia ai danni degli esecutori materiali e dei mandanti, di cui un paio ancora in vita; dopo la scomparsa degli ultimi testimoni diretti e prima che gli eventi passino alla narrazione storica, il testo vuole affidare al teatro la possibilità di restituire alla comunità la propria storia, soprattutto dando voce alle vittime. La scrittura parte da un accurato studio dei documenti e delle testimonianze, cercando un equilibrio fra il rispetto totale delle fonti e la possibilità di spingersi oltre la narrazione documentaria e il naturalismo, cercando altresì la lingua adatta per poter dire l’innominabile, per ascoltare la mamma di Viviano. È un testo in cui i morti appaiono, prendono la parola e, ciascuno dal proprio punto di vista, contribuiscono a ricreare il contesto storico, i prodromi e lo svolgersi degli accadimenti, alternando monologhi e scene corali, conducendo nel centro dell’orrore per poi accompagnare verso un ritorno alla vita che è anche la riconquista di una dignità umana. |